Il 1° giugno 2016 Hasnat Karim sta festeggiando il compleanno all’Holey Artisan Bakery café di Dacca, la capitale del Bangladesh.
Entrano sette uomini armati e, come tante volte è purtroppo già accaduto, iniziano a sparare a casaccio e a lanciare granate. Poi si barricano dentro. Karim si offre come ostaggio per consentire di salvare il maggior numero di vite umane.
La polizia forza l’assedio e i terroristi si arrendono. Ma il bilancio è drammatico: 29 morti, tra cui 22 civili e due poliziotti.
Pochi giorni dopo Karim viene arrestato, sulla base di un terribile equivoco: che, invece di essersi volontariamente offerto come scudo umano durante le trattative per porre fine all’assedio, abbia fatto parte del gruppo armato.
Nonostante Karim abbia, oltre a quello del Bangladesh, anche passaporto britannico, ci vogliono oltre due anni perché, giovedì 9 agosto, l’equivoco si chiarisca.
Due anni durante i quali le inumane condizioni detentive hanno fiaccato la salute di Karim.