Funzionari federali hanno dichiarato che 711 figli di migranti sono ancora detenuti e separati dalle famiglie, dopo che l’amministrazione Trump ha lasciato passare una scadenza imposta da un tribunale per il ricongiungimento delle 2.500 famiglie separate al confine tra Stati Uniti e Messico.
Secondo gli avvocati del governo i 711 bambini non “potevano beneficiare del ricongiungimento”. I genitori di oltre 430 di loro sono già stati deportati dagli Stati Uniti.
L’avvocato dell’ACLU Lee Gelernt ha dichiarato al riguardo: “Siamo felici per le famiglie che finalmente sono state riunite, ma molte altre restano separate. L’amministrazione Trump sta cercando di nascondere il problema sotto il tappeto scegliendo in modo unilaterale chi è idoneo al ricongiungimento e chi no”.
Tutto questo avviene in mezzo a proteste in tutto il paese contro la politica di “tolleranza zero” di Trump sull’immigrazione. A Louisville, nel Kentucky, giovedì la polizia ha arrestato nove attivisti mentre si incatenavano per bloccare gli ascensori nella sede di un tribunale dell’immigrazione. A Washington, D.C., attivisti guidati da bambini hanno organizzato un sit-in di protesta contro la separazione delle famiglie all’Hart Building, che ospita gli uffici del Senato. I bambini portavano T-shirts con la scritta “I am a child”—evocando lo slogan “I am a man” delle proteste guidate da Martin Luther King Jr. 50 anni fa.