Abbiamo ascoltato, con uno spirito di gratitudine e condivisione, le parole di Papa Francesco contro la guerra in Siria, e contro le guerre tutte.
Apprezziamo l’invito da Lui rivolto a tutte le persone di buona volontà ad unirsi in veglia per un giorno di digiuno e preghiera. Già in molte altre occasioni il digiuno, con il silenzio e la meditazione, è stato utilizzato come strumento nonviolento contro la guerra; noi stessi del Movimento Nonviolento l’avevamo lanciato contro la guerra in Libia.
Il digiuno è un gesto personale, intimo ma aperto, di dialogo con se stessi e con il mondo.
Nel pieno rispetto dell’iniziativa pontificia, dunque, ci sembrerebbe inopportuna un’adesione politica, essendo il digiuno proposto rivolto alle singole coscienze, ed essendo il nostro un movimento laico. Quindi ognuno di noi deciderà personalmente se e come aderire.
Resta il fatto importante che una grande autorità religiosa e morale come il Papa, indichi nello specifico strumento nonviolento del digiuno la via del dialogo e della riconciliazione.
“Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza” ha detto Papa Francesco, tracciando la strada maestra per l’alternativa ai conflitti armati: la nonviolenza. A ciascuno di noi la responsabilità di percorrerla.
Movimento Nonviolento
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