Barcelona Energía, un progetto di energia pubblica e generata da fonti rinnovabili, è già realtà. La sovranità energetica e l’indipendenza dall’oligopolio delle compagnie elettriche sono state tra le grandi sfide realizzate dall’amministrazione di Ada Colau. Barcellona ora ha la rete elettrica pubblica al 100% più grande del paese. Questo era uno dei progetti più importanti nel campo dei beni comuni: la lotta per recuperare la gestione pubblica dei servizi di base.
“L’energia è un bene di prima necessità, un diritto fondamentale; per questo c’è bisogno di amministrazioni che garantiscano il servizio pubblico a tutta la popolazione”, precisa Ada Colau in un video in cui spiega direttamente ai cittadini il nuovo passo storico compiuto da Barcellona.
Avui Barcelona fa un pas històric. Desconnectem dels oligopolis i ens connectem a les renovables, a l’autoconsum, a la sobirania energètica.
Hola #BarcelonaEnergia! pic.twitter.com/EZJD4wXIzO— Ada Colau (@AdaColau) July 1, 2018
Il progetto farà funzionare l’illuminazione della città, le fontane, i semafori, i centri pubblici, con un totale di 3.908 punti e più di 19 organismi ed entità municipali. Con questo cambiamento si calcola di risparmiare 710.000 euro all’anno; per quanto benvenuto, questo risparmio non è però l’obiettivo principale. Si tratta piuttosto di dare un esempio per stimolare la generazione di energia locale e rinnovabile e di controllare la sua gestione a scapito degli oligopoli.
A partire dal 2019 Barcelona Energía potrà fornire ai cittadini la luce attraverso questa nuova società pubblica, anche se all’inizio questo servizio potrà essere offerto solo a 20.000 case. Non si punta tanto a ridurre l’attuale costo della luce, quando a poter agire in totale autonomia in situazioni di scarsità energetica.
La seconda parte dell’iniziativa mira a favorire la generazione di energia rinnovabile da parte dei privati, in modo che i clienti con pannelli fotovoltaici possano vendere l’eccesso di energia alla società e ottenere così rimborsi sulla fattura. Questo grande avanzamento a livello di piccoli fornitori di energia costituisce anche un salto sociale e politico, superando la legge che durante il governo del Partito Popolare penalizzava con la cosiddetta “tassa sul sole” la vendita di energia ai piccoli produttori. Il nuovo governo socialista dovrebbe ora abrogare questa legge.