La Campagna premio Nobel per la Pace 2017, di cui sono membri italiani Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo avanza la proposta alla vigilia del vertice tra Donald Trump e Kim Jong-un.
Per ICAN saranno in questi giorni a Singapore la direttrice internazionale Beatrice Fihn e il presidente dello Steering Committee Akira Kawasaki
Da oltre un mese un gruppo composto dai principali esperti mondiali nel campo del disarmo nucleare sta lavorando dietro le quinte con l’obiettivo di elaborare un piano per completa denuclearizzazione della Penisola Coreana: i membri del gruppo sono giunti alla conclusione che la soluzione migliore sia quella di prevedere un percorso nel quadro giuridico dei trattati internazionali esistenti.
ICAN (la Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari), vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2017 proprio per aver promosso il disarmo nucleare tramite un trattato internazionale, ha presentato oggi in una conferenza stampa a Singapore una “Roadmap per la Denuclearizzazione della Penisola Coreana”, in vista dell’incontro di domani tra Kim Jong-un e Donald Trump.
Il Piano ICAN inizia con l’affermazione che è fondamentale riconoscere la terribile perdita di vite umane e immane sofferenza che sarebbero causate da un qualsiasi uso di armi nucleari. Gli esperti concordano che anche un limitato scambio di armi nucleari sulla Penisola Coreana consisterebbe nella detonazione di almeno 30 testate nucleari con enorme perdita di vite umane, con danni ambientali cataclismici nella Corea del Sud come in quella del Nord, e in tutta la regione dell’Asia nordorientale. La soluzione della crisi esige che tutte le parti esprimano il loro rifiuto totale delle armi nucleari e aderiscano al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW).
La Roadmap di ICAN delinea una soluzione in cinque passi per l’effettiva denuclearizzazione della Penisola Coreana. Gli Stati devono: riconoscere l’inaccettabile rischio umanitario posto dalle armi nucleari: rifiutare quelle armi con l’adesione al TPNW; rimuovere le armi esistenti seguendo un piano con azioni verificabili e scadenze concordate; ratificare il Trattato Comprensivo per la messa al bando delle Sperimentazioni (CTBT); e rientrare nel consesso della Comunità internazionale tramite il Trattato di Non Proliferazione (TNP). “Il quadro giuridico dei trattati internazionali in vigore rappresenta l’unica soluzione che possa far diventare permanente la denuclearizzazione in Corea,” ha affermato Beatrice Fihn, Direttrice Esecutiva di ICAN. “Si è parlato poco dei possibili contenuti di un accordo. Questa nostra Roadmap offre la risposta alla domanda fondamentale alla base dei negoziati: come si può realizzare una denuclearizzazione della Corea del Nord e della Corea del Sud che avvenga in maniera verificabile, irreversibile, e che duri nel tempo?”
Il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari rappresenta il cuore di questo piano; con l’adesione al Trattato, la Repubblica Popolare Democratica di Corea (DPRK) avrebbe l’obbligo di cessare immediatamente ogni azione di sviluppo, produzione e fabbricazione di armi nucleari. Sarebbe altresì obbligata a cancellare il proprio programma nucleare militare, a far rientrare in vigore l’accordo che prevede il rispetto delle salvaguardie imposte dall’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) , nonché concordare e attuare un Protocollo Aggiuntivo con l’AIEA.
Il piano chiede che anche la Repubblica di Corea (Corea del Sud), sul cui territorio non esistono più armi nucleari dai primi anni 1990, attui una denuclearizzazione. La Corea del Sud deve formalmente rifiutare il programma statunitense di deterrenza nucleare estesa, il cosiddetto ombrello nucleare, e garantire in tal modo che non vengano mai utilizzate le armi nucleari per suo conto. Ciò non richiederà modifiche dei trattati esistenti tra USA e Corea del Sud, e l’attuale sistema di “ombrello nucleare” potrà benissimo essere trasformato in un generico “ombrello di sicurezza”. Da parte loro gli Stati Uniti d’America possono compiere un passo pratico verso la denuclearizzazione finalmente mantenendo fede a un impegno già preso da molto tempo: ratificare il CTBT. La Corea del Nord e la Cina hanno sempre affermato che, una volta ratificato dagli USA, anche loro ratificherebbero il CTBT. E come atto finale di questo piano, ICAN chiede agli USA e a tutti gli Stati di firmare e ratificare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari per unirsi ai 122 Stati che lo hanno adottato alle Nazioni Unite nel luglio scorso, affinché tutti insieme possiamo giungere alla messa al bando globale delle armi nucleari.
“Qualsiasi piano di denuclearizzazione deve includere il rifiuto totale delle armi nucleari e deve basarsi sui trattati internazionali esistenti per garantire un successo durevole, che possa resistere anche di fronte a eventuali cambiamenti futuri. Un accordo bilaterale, o anche uno che coinvolga più Stati, rischia di sgretolarsi di fronte a un cambiamento nelle posizioni politiche di un governo, oppure nel caso un leader perda la volontà o il coraggio per proseguire, oppure si irriti per un Tweet considerato offensivo. La denuclearizzazione realizzata in base al piano di ICAN potrà rafforzare anche quei percorsi che si pongono l’obiettivo di scrivere formalmente la parola fine alla Guerra di Corea, per costruire una pace durevole,” ha dichiarato Akira Kawasaki, membro del Direttivo internazionale di ICAN.
ICAN ha lavorato in segreto, consultandosi con oltre 30 esperti internazionali provenienti dalle agenzie nucleari, università, organizzazioni umanitarie e dal corpo diplomatico, al fine di elaborare un piano chiaro, pratico e realistico. Molte organizzazioni e persone hanno condiviso con ICAN le loro raccomandazioni in maniera confidenziale, poiché non avevano ricevuto un mandato ufficiale per queste consultazioni, però ritenevano importante presentare un piano che potesse essere discusso nell’incontro storico di Singapore. ICAN ha cercato di comunicare con le parti coinvolte nei negoziati di Singapore, con la pubblicazione di alcuni editoriali in vari paesi e lingue, nonché offrendosi di dare un contributo economico al vertice, al fine di dimostrare l’impegno della società civile a far sì che questi sforzi per la denuclearizzazione abbiano successo.
Questa versione italiana del comunicato stampa internazionale di ICAN, è stato realizzato da Rete Italiana per il Disarmo e Senzatomica, i promotori della Campagna “Italia, ripensaci”, nell’ambito delle azioni internazionali di ICAN. “Sarà solo nel quadro dei trattati internazionali per il disarmo nucleare che l’umanità riuscirà a mettere al bando le armi nucleari. Per questo ci impegniamo, in Italia, a far sì che anche il nostro Paese possa al più presto unirsi al percorso del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Un mondo finalmente libero dalle armi nucleari è un desiderio espresso dagli e dalle Hibakusha, i sopravvissuti ai bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki. E’ nostro compito fare tutto il possibile per realizzarlo.”
Sintesi del piano di ICAN:
1. Riconoscere il rischio dell’uso di armi nucleari e le inaccettabili conseguenze umanitarie di un tale uso.
2. Rifiutare le armi nucleari aderendo al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW).
3. Rimuovere le armi nucleari, in base a un piano per il disarmo verificabile e irreversibile.
4. Ratificare il CTBT e garantire la verifica degli obblighi assunti tramite il CTBTO.
5. Rientrare nella Comunità mondiale e nel Trattato di Non Proliferazione.
Il documento completo – Korean Peninsula Denuclearization Framework – si trova qui: