L’Associazione per la Pace e Un Ponte per … sostengono le organizzazioni e i cittadini siriani che manifestano pacificamente e chiedono libertà, dignità, democrazia, diritti.
Sull’onda della primavera araba, dei movimenti popolari che in Tunisia ed in Egitto hanno portato alla cacciata di leader autoritari come Ben Ali’ e Mubarak, da metà marzo e’ iniziata in Siria un’ondata di manifestazioni che dalla città di Daraa si e’ estesa a moltissime località del paese come Homs, Hama, Idlib, Deir Az Zoor, Latakia e Damasco. I manifestanti chiedono la fine del regime autoritario e securitario del partito Baath e della famiglia Assad.
Secondo il rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati dall’inizio delle manifestazioni sarebbero più di 2.200 le vittime della repressione, senza contare le centinaia di arresti, detenzioni arbitrarie e torture. Le autorità siriane hanno motivato l’uso della forza per combattere la presenza di “bande armate” e di una “cospirazione internazionale” ai danni della Siria.
A Latakia e’ stato colpito il campo di rifugiati palestinesi Raml al Filistini, provocando la fuga di più di 5.000 persone (dati UNRWA).
L’informazione sugli eventi in Siria e’ opaca, anche perché il governo siriano ha ristretto l’accesso dei media (ad esempio non concedendo visti ai giornalisti stranieri).
L’Associazione per la Pace e Un Ponte per… chiedono al governo siriano:
– la fine immediata di tutte le violenze e il ritiro dell’esercito dalle citta’ siriane;
– il rispetto dei diritti umani, della libertà d’espressione, di voto e di manifestazione, nonché il riconoscimento delle legittime aspirazioni di libertà e democrazia dei cittadini.
L’Associazione per la Pace e Un Ponte per… sostengono un processo di transizione democratica pacifico ed inclusivo, la cui prima condizione e’ la fine della repressione.
L’Associazione per la Pace e Un Ponte per… chiedono al governo italiano di rilasciare visti speciali per gli attivisti per i diritti umani, con l’obiettivo di proteggerli dalle persecuzioni del regime.
L’ Associazione per la Pace e Un Ponte per… chiedono all’ONU, all’Unione Europea e alla Lega Araba di intensificare il loro lavoro per la fine delle violenze e il rispetto dei diritti umani, mettendo in atto forme di pressione diplomatiche ed escludendo qualsiasi forma di intervento armato, peraltro avversato dalla maggioranza della popolazione e dalla stessa opposizione siriana.
Siamo fermamente contrari non solo perché siamo per una soluzione nonviolenta dei conflitti, ma anche perché gli ese
mpi di interventi militari mascherati da ingerenza umanitaria si sono rivelati totalmente fallimentari, con un costo umano e sociale di proporzioni insostenibili.