Un libro di MASSIMO CERESA, responsabile di Mondo in Cammino Veneto con prefazione di ELENA DUNDOVICH, introduzione di MASSIMO BONFATTI, postfazione di ANNA ZAFESOVA. INFINITO EDIZIONI

Il libro ha come primo patrocinatore Mondo in cammino, a cui si affiancano i patrocini di Annaviva e Amnesty International e devolve i diritti  ai progetti di Mondo in cammino nel Caucaso del Nord (Cecenia, Inguscezia e Ossezia del Nord), ai quali ha dato il sostegno anche Annaviva.

A questo link la presentazione del libro le istruzioni per avere il libro direttamente a casa tua: http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2116.0

Le purghe staliniane, la caduta dell’Unione Sovietica e l’ascesa al potere degli oligarchi del nuovo padrone del Cremlino fanno da sfondo alla vicenda di Vasilij Arkadic e Andrej Vital’evic, nemici all’ombra di giochi di potere immensamente più grandi di loro. Una cavalcata lunga mezzo secolo all’insegna dell’arbitrio e dell’ingiustizia per ritrovarsi, vecchi, a parti invertite, con il carnefice per la prima volta dalla parte della canna del fucile e il “clown”, lo “spione”, dalla parte del grilletto.

Dall’introduzione di MASSIMO BONFATTI:

Massimo Ceresa con la sua paziente ricostruzione storica, ha reso il romanzo storia e ha fatto della storia il romanzo di un’epoca che, incominciata nel 1917, ha mutato le forme ma non i contenuti….Nel libro, l’attenzione  e la naturalezza della descrizione dei dettagli non sono casuali, ma rappresentano il contrasto evidente fra lo scorrere della quotidianità e il potere che, per ingordigia, vuole fagocitarla a fini propri. La vita comune, il suo evolversi, le pacate riflessioni al suo interno sono l’alternativa alle descrizioni dell’arroganza di un potere che, oltre che brutale, é stupido…Questo libro di Ceresa ha una forte valenza: ci fa entrare in un contesto specifico per ricordarci che le storie che si sovrappongono, le inflessioni cirilliche dei nomi e dei cognomi, non sono nient’altro che l’espressione di una realtà più universale: ci dice che laddove sussistano violenze e violazioni dei diritti umani, la storia non procede. Avanza solamente l’illusione di un progresso che, in ogni momento, può essere spezzato dal Vladimir Vladiromivic di turno”.

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