Il ministro dell’Immigrazione australiano Tony Burke è in visita ai campi in Papua-Nuova Guinea e e Nauru, per accertarne le condizioni.
A spingere Burke al suo tour, le rivelazioni di un ex responsabile della sicurezza del campo di accoglienza e selezione dell’Isola di Manus che ha segnalato abusi e torture tra gli ospiti, violenze auto-inflitte e tentati suicidi. Altre informazioni parlano di armi rudimentali accumulate dagli ospiti del campo in vista di una sommossa come quella dei 500 detenuti che il 23 luglio hanno devastato il campo di Nauru.
Dichiarazioni serie, su cui la sezione australiana di Amnesty International ha chiesto di fare chiarezza senza tentennamenti e su cui le autorità australiane stanno indagando insieme a quelle della Papua-Nuova Guinea. Notizie che, come i segnali che arrivano da altri campi, sottolineano la difficoltà della situazione seguita all’avvio della politica di respingimento incondizionato decretata tre giorni fa dal premier Kevin Rudd verso tutti i boat-people che entreranno in acque australiane. Nessuna eccezione al loro invio nelle aree extraterritoriali designate. La Papua-Nuova Guinea sarà anche la destinzione finale per coloro ai quali sarà riconosciuto lo stato di rifugiato e che non saranno accolti in un paese terzo.
A rafforzare le tesi di Rudd sulla necessità di mettere fine agli sbarchi (almeno 15.000 dall’inizio dell’anno), ai troppi naufragi e all’arricchimento di chi gestisce la tratta di esseri umani sulla rotta tra Medio Oriente e Pacifico, sono gli 11 morti accertati e le decine di dispersi nel naufragio di due giorni fa. Quello dell’ennesima imbarcazione che, partita dalle coste indonesiane dell’isola di Java, aveva tentato la traversato verso l’avamposto australiano di Christmas Island per affondare dopo essere stata abbandonata dagli scafisti. Sono 154 i superstiti di provenienza iraniana e srilankese e tra le vittime almeno un bambino.
Oggi l’opposizione conservatrice nel parlamento di Canberra ha parlato dell’“assedio” dei boat-people in termini di emergenza e ha chiesto che la sua gestione passi a i militari.