Diffuse in tutta Italia le cartoline per partecipare alla mobilitazione promossa da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo. Intanto molte città approvano mozioni ed ordini del giorno per chiedere che anche l’Italia faccia i passi necessari per aderire al Trattato di messa al bando delle armi nucleari
Come preannunciato il 1 febbraio scorso in Conferenza stampa presso la Camera di Deputati, alla presenza di Daniel Hogsta network coordinator di ICAN, è ormai partita pieno ritmo la nuova fase di mobilitazione di “Italia, ripensaci”, la campagna promossa da Senzatomica e Rete italiana per il Disarmo per spingere anche l’Italia ad aderire al Trattato di messa al bando delle armi nucleari.
Questa nuova fase di azione prevede la distribuzione su tutto il territorio nazionale di cartoline che i cittadini potranno sottoscrivere e che verranno poi indirizzate al Presidente del Consiglio del prossimo Governo, qualunque sarà dopo l’esito delle Elezioni politiche del 4 marzo, per far cambiare idea al nostro Paese ed allineare anche l’Italia alla volontà di disarmo nucleare espressa dalla maggioranza degli Stati parte delle Nazioni Unite.
Un’azione che le organizzazioni italiane porteranno avanti in coordinamento con le attività internazionali di ICAN (Premio Nobel per la Pace 2017) e che si concluderà il 7 luglio, primo anniversario dell’adozione alle Nazioni Unite del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.
Il coordinamento di “Italia, ripensaci”, la cui
Segreteria operativa è stata istituita presso i “Beati costruttori di pace” di Padova, ha già inviato le cartoline ai
gruppi territoriali di Torino, Brescia, Verona, Vicenza, Padova, Roma, Como, Firenze, Perugia, Fano, Senigallia, Faenza… e invita cittadini e gruppi organizzati a prendere contatto con i punti di distribuzione e a
sostenere la Campagna con le modalità spiegate sul sitowww.disarmo.org/ican
Contemporaneamente all’attivazione delle persone e della società civile la Campagna di Rete Disarmo e Senzatomica sta stimolando il maggior numero di adesioni di Enti Locali tramite l’approvazione un Ordine del Giorno che contenga un messaggio chiaro al Governo italiano:
• rivedere la posizione finora espressa, cercando le modalità per aderire al percorso iniziato con l’adozione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari;
•trovare le modalità per portare l’Italia nel consesso degli Stati che si impegnano a fare entrare in vigore il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.
Dopo le iniziative di inizio febbraio promosse con ICAN sono già parecchi i Consigli comunali che si stanno preparando a discutere la mozionepredisposta da “Italia, ripensaci” e oltre una decina l’hanno già approvata (tra essi: Padova, Alba, Candiolo, Chieri, Ivrea, Rivalta, Torino, Torre Pellice, Gussago, Malegno, Faenza).
“Stiamo così vedendo i primi positivi risultati della nostra azione – commenta Lisa Clark della Rete Italiana per il Disarmo e referente per i nostro paese di Mayors for Peace – ed inoltre aderendo alle richieste di “Italia, ripensaci” i comuni italiani stanno rispondendo positivamente all’accorato appello lanciato dai Sindaci di Hiroshima e Nagasaki, che da anni si impegnano per la messa al bando delle armi nucleari. In molti stanno inoltre cogliendo questa occasione anche per aderire all’associazione Mayors for Peace (Sindaci per la Pace) presieduta dal Sindaco di Hiroshima, che conta ormai oltre 500 membri in Italia”.
Il 7 luglio 2018 Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo vorrebbero poter celebrare il primo anniversario dell’adozione dello storico Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari consegnando al Presidente del Consiglio una valanga di cartoline firmate da cittadine e cittadini e di Ordini del Giorno approvati dal maggior numero possibile di Enti Locali italiani.
“Per noi si tratterebbe del coronamento dell’azione intrapresa da ormai qualche anno a favore di una norma internazionale di messa al bando delle armi nucleari – sottolinea Daniele Santi, presidente di Senzatomica – e che ha visto già decine di comuni italiani approvare mozioni di sostegno a Senzatomica anche prima dei negoziati poi celebrati alle Nazioni Unite. Consideriamo una diretta conseguenza di quelle numerose adesioni il fatto che molti Comuni stiano ora approvando mozioni che chiedono all’Italia di aderire al percorso internazionale. Risultato reso possibile anche dalla sensibilizzazione operata con la Mostra Senzatomica, già ospitata in oltre 70 città e con centinaia di migliaia di visitatori al suo attivo (oltre 30.000 nell’ultima tappa di Torino!)”.
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La descrizione della nuova fase di “Italia, ripensaci”
si trova qui
La storia della mobilitazione
è qui
Le “istruzioni per l’uso” su come aderire e dove trovare le cartoline
sono qui