La terza rivoluzione digitale ci libererà dalla censura
Tradotto in due parti da: Blockchain Will Upend Big Medicine di James Grundvig, pubblicato il 26/2/18 e replicato su Pressenza
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Qui la prima parte
Blockchain nata dalla crisi
Nelle ricadute della crisi finanziaria del 2008, la fiducia tra consumatori, grandi banche e governo federale è andata in frantumi. Invece di lasciare che i mercati e i tribunali fallimentari decidessero il destino delle istituzioni finanziarie ingolfate di titoli tossici, sono state salvate.
Nessuno è stato arrestato e men che meno messo in prigione, a parte gli organizzatori di schemi Ponzi (catene di sant’Antonio – NdT).
E’ stata messa a nudo la natura incestuosa del rapporto tra il governo federale e le banche di Wall Street.
Di conseguenza, un tecnico o un gruppo di tecnici (hanno pensato che ) ne avevano abbastanza di cattiva politica e di regole anche peggiori.
Satoshi Nakamoto pubblicò un breve resoconto di 9 pagine: Bitcoin: un sistema di pagamento elettronico peer-to-peer, che sfidava le secolari politiche della Federal Reserve e delle banche centrali intese a far ingurgitare alle persone e alle imprese debiti come se fossero una bevanda economica. Avevano permesso alle banche di contare lo stesso dollaro più volte alla fine di ogni giorno di negoziazione. Col programma di Quantitative Easing avevano incrementato di trilioni di dollari il debito, col solo risultato di gonfiare le prossime bolle che un giorno dovranno scoppiare.
Bitcoin, insieme ad altre criptovalute, sta sconvolgendo il vecchio modo in cui le grandi banche fanno affari. La minaccia di rivoluzione va ben oltre il settore bancario.
La tecnologia sottostante al Bitcoin è la blockchain, un registro pubblico di transazioni da pari a pari. Prendendo piede come Web 3.0, la blockchain trasformerà ogni processo aziendale e ogni settore nell’era digitale.
Le due principali ragioni per usare una blockchain sono efficienza e affidabilità.
Blockchain è efficiente perché elimina l’intermediario in ogni tipo di transazione: dalle opere d’arte ai diamanti, dalla casa ai veicoli a motore. È anche un sistema ‘senza rischio-fiducia’, in cui le tracce di ogni transazione sono di pubblico dominio, riconducibili al proprietario o al contratto originale, instillando così una fiducia immutabile in un processo o in una transazione, cosa che prima non esisteva.
La democratizzazione e il decentramento dei dati consentiranno ai consumatori e alle piccole e medie imprese di aggirare i guardiani della grande industria, delle agenzie governative, delle banche centrali, delle multinazionali e delle piattaforme di social media. Quei soggetti non avranno più il controllo esclusivo su dati e informazioni. Qui regna la trasparenza. Ognuno risparmierà tempo e denaro con questa efficienza radicale.
Progetti di Salute Pubblica basati su blockchain
Oggi ci sono diversi progetti sanitari impostati sulla blockchain. Sono guidati dall’industria, dagli assicuratori e dai fornitori di assistenza sanitaria, ma non stanno ancora arrivando alle persone. Perché ospedali, medici e dentisti conservano i dati sanitari dei loro pazienti in database separati, ma non lo fanno le persone che generano quei dati?
Una sussidiaria di Google, Gem, ha annunciato lo scorso autunno che stava lavorando con i CDC (Centers for DiseaseControl – Centri per il controllo delle malattie – NdT) e con la società di software norvegese Tieto alla costruzione di una piattaforma basata su blockchain per l’assistenza sanitaria negli USA. Partecipando a un convegno sulla blockchain lo scorso autunno a Dublino, Irlanda, ho ascoltato una presentazione su un progetto blockchain di ‘consenso informato’ che Tieto stava costruendo per la Commissione Europea. Quando chiesi al relatore se la piattaforma del ‘consenso informato’ fosse lo stesso progetto in corso negli Stati Uniti con i CDC, egli rispose categoricamente: “No. È una piattaforma diversa”.
Non potendosi fidare dei CDC per il loro deliberato insabbiamento degli studi sull’Agente Orange negli anni ’80 e per l’assunzione di scienziati pagati apposta per depurare i dati sulla sicurezza dei vaccini, è tempo che le persone si alzino e creino i propri progetti blockchain, liberi da interferenze governative, liberi dalle istituzioni mediche compromesse con Big Pharma e liberi dalle pratiche di censura dei media mainstream e social.
James Grundvig è un autore, giornalista investigativo e fondatore/direttore operativo della startup Myntum Ltd. che si occupa di blockchain, con sede a Dublino, Irlanda. Come autore, il suo libro di debutto Master Manipulator: L’esplosiva storia vera di frodi e appropriazione indebita ai CDC, svela il cerchio di corruzione di Poul Thorsen.
Disclaimer: Questo articolo non è inteso a fornire informazione, diagnosi o trattamento medico. Le idee qui espresse non riflettono necessariamente quelle di GreenMedInfo o del suo staff.
Traduzione dall’inglese di Leopoldo Salmaso