Una decisione contraria all’accordo raggiunto nella Conferenza Stato-Regioni.

La Federazione italiana medici pediatri (Fimp), in riferimento alla decisione della Regione Lombardia di non consentire l’assistenza dei pediatri di famiglia ai figli di immigrati irregolari, ricorda la dichiarazione dei Diritti del fanciullo: ogni bambino infatti, senza discriminazione alcuna, deve godere degli stessi diritti, compreso il diritto alla tutela sanitaria.

Non è quindi giuridicamente e soprattutto eticamente possibile – si legge in una nota – consentire che i figli di immigrati irregolari non possano essere iscritti negli elenchi dei pediatri di famiglia. È una situazione inaccettabile, che crea una grave diseguaglianza potenzialmente rischiosa per la salute di questi piccoli migranti.

La Fimp ricorda inoltre che l’accordo Stato-Regioni del 20 dicembre 2012 ha definito nuove modalità interpretative per l’assistenza ai migranti irregolari, compresa l’assistenza dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia. Alcune regioni hanno già legiferato in materia, mentre in Lombardia questo diritto è stato negato.

I pediatri di famiglia della Fimp si sentono chiamati in causa in prima persona per dare voce e rivendicare, aldilà di qualunque colore politico, il diritto dei piccoli migranti irregolari ad usufruire dell’assistenza pediatrica primaria. Assicurare le condizioni perché i bambini migranti crescano e si sviluppino nel migliore dei modi è un imperativo etico, e l’assistenza pediatrica è parte integrante e irrinunciabile di questo processo che ci chiama tutti in causa.

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