Dopo la deposizione del presidente Mohamed Morsi, la sera del 3 luglio, Amnesty International ha sollecitato le forze di sicurezza egiziane, compreso l’esercito, a fare tutto cio’ che e’ in loro potere per proteggere i diritti umani e l’incolumita’ di tutti, a prescindere dall’affiliazione politica.
 
L’esercito egiziano e’ stato protagonista di una lunga serie di violazioni dei diritti umani che non devono ripetersi. Nell’assumere il potere, le forze armate hanno dichiarato che affronteranno qualsiasi atto di violenza ‘con la massima forza e determinazione’.
 
‘In questo periodo di grande tensione e con la Costituzione sospesa, e’ piu’ importante che mai che l’esercito egiziano rispetti gli obblighi di diritto internazionale dei diritti umani assunti dal paese’ – ha dichiarato Salis Shetty, Segretario generale di Amnesty International.
 
‘La liberta’ d’espressione e’ stata gia’ colpita, con la chiusura di diversi canali televisivi che sostenevano il presidente Morsi e l’arresto delle persone che vi lavoravano. Di fronte al rischio di rappresaglie e vendette contro i sostenitori del presidente Morsi e alla luce dell’orribile fenomeno della violenza sessuale di gruppo contro le donne, questo e’ il momento dell’estrema cautela’ – ha aggiunto Shetty.
 
‘Nessuno dovra’ essere punito per il pacifico esercito del diritto alla liberta’ di espressione, associazione o riunione. Chiunque sia stato arrestato dovra’ essere subito formalmente incriminato per un reato riconosciuto a livello internazionale o rilasciato. Le forze di sicurezza dovranno evitare l’uso eccessivo e non necessario della forza’ – ha concluso Shetty.
 
Osservatori di Amnesty International sono attualmente in Egitto per verificare sul campo la situazione dei diritti umani.