Difendiamo la bellezza: domenica 11 febbraio manifestazione per Punta Izzo Possibile
Come abbiamo riferito nei giorni scorsi, il 12 luglio del 2013 la Soprintendenza di Siracusa ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica al Comando Marittimo di Sicilia, valida fino al luglio 2018, per la “demolizione e ricostruzione del poligono di tiro per le forze armate, con rifacimento della strada di accesso e la realizzazione del piazzale ad esso antistante”. Pochi mesi prima – il 26 novembre 2012 – il Comitato misto paritetico per le servitù militari (CoMiPa) aveva espresso il proprio parere positivo allo stesso progetto. Nel frattempo, in vista dell’approvazione definitiva del Piano Paesaggistico Regionale della provincia di Siracusa, il Comando Marittimo di Sicilia presentava all’Assessorato regionale ai Beni culturali una richiesta di abbassamento del livello di tutela paesaggistica di Punta Izzo e di altre nove aree naturalistiche interessate da strutture militari, per declassarla dal livello 3 – il massimo – al più mite livello 1.
Questo è infatti il contenuto dell’osservazione che era stata avanzata dal Comando Marittimo di Sicilia, con l’elenco dei siti interessati: “L’Ufficio ricorrente chiede la modifica della classificazione dei livelli di tutela di alcune aree di nteresse militare ricadenti nella provincia di Siracusa che vengono utilizzate per fini istituzionali. Trattasi di 10 diverse aree (Punta Izzo, Acquedotto Marina Militare Pozzo San Giorgio e parte ex Parco Hangar, Punta Cugno, ex Batteria AS 360, Pontile NATO, Comprensorio di San Cusumano, Comprensorio di Palombara, Cava di Sorciaro, Comprensorio di Santa Panagia, Comprensorio di Porto Palo di Capo Passero) in cui insistono contesti con livello di tutela 3 delle quali viene richiesto l’abbassamento al livello di tutela 1 sulla base di motivazioni di non sussistenza di caratteri paesaggistici ambientali di particolare rilevanza”.
Fortunatamente, è bene sottolinearlo a scanso di equivoci, l’Assessorato ai Beni culturali non ha accolto la richiesta di Marisicilia di abbassare il livello di tutela da 3 a 1. Per contro, come si evince dalla lettera del decreto di approvazione del Piano (n°5040 del 20 ottobre 2017), l’Assessorato “ritiene comunque di fare salve in tutti i contesti del Piano interessati dalle aree segnalate dal ricorrente tutte quelle opere necessarie agli adempimenti propri dell’Amministrazione Militare per lo svolgimento dei suoi compiti”. In altri termini, l’Assessorato, pur lasciando immutato il massimo livello di tutela (3), concedeuna deroga ai vincoli paesaggistico-ambientali in favore delle opere destinate alla Difesa. Così facendo, in buona sostanza, la Regione siciliana contravviene arbitrariamente alla normativa nazionale e alla consolidata giurisprudenza in materia, che invece hanno da tempo chiarito che anche le opere militari, come qualunque opera delle amministrazioni statali, deve sottostare al rispetto delle norme ambientali e paesaggistiche.
La decisione dell’Assessorato regionale è pertanto illegittima sotto il profilo amministrativo e rischia di compromettere gli obiettivi di tutela che la stessa Regione ha sancito dotandosi del Piano paesaggistico. Per queste ragioni è urgente la proposizione di un ricorso amministrativo, ed eventualmente anche giurisdizionale, contro le modifiche apportate al Piano con riferimento alle osservazioni di Marisicilia per le aree interessate dalla presenza di opere destinate alla difesa. Il ricorso gerarchico va presentato, entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto assessoriale, al Presidente della Regione. Inoltre è prevista anche la possibilità di ricorso giurisdizionale al Tar, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Questo è il terreno della battaglia legale che porteremo avanti, di concerto con le associazioni ambientaliste e i comitati territoriali che faranno pervenire il loro sostegno, a difesa del paesaggio di Punta Izzo, così come del Parco dell’Hangar, del comprensorio di San Cusumano o di Cava Sorciaro all’interno del Sic dei Monti Climiti: tutte aree naturalistiche di raro pregio che non possono essere sacrificate agli interessi dell’Amministrazione militare, in deroga ai rigidi vincoli paesaggistico-ambientali.
L’Amministrazione e il consiglio comunale hanno adesso il dovere di attivarsi per intraprendere le debite azioni amministrative, a tutela di Punta Izzo e degli altri siti a rischio, che sono il patrimonio paesaggistico, storico e culturale della comunità di Augusta. Accogliamo quindi con favore l’impegno della Presidente del Consiglio comunale, Sarah Marturana, a mettere in moto le procedure istituzionali che conducano alla convocazione, entro la fine del mese, di un consiglio comunale sulla vicenda. E’ quanto chiediamo dal 22 dicembre del 2016, data della consegna della petizione popolare nelle mani del sindaco.
Ai cittadini che lunedì hanno riempito l’auditorium di Palazzo San Biagio, va il nostro sentito ringraziamento e l’invito a proseguire nella partecipazione democratica, con il loro apporto critico e propositivo, a sostegno di questa causa d’interesse collettivo. Per dar seguito all’indirizzo espresso dall’incontro con la cittadinanza, indiciamo una manifestazione cittadina per domenica 11 febbraio. L’obbiettivo è di scongiurare il ripristino del poligono, per rivendicare con forza la bonifica e la riconversione di Punta Izzo in parco eco-culturale tutelato e fruibile dai cittadini di Augusta.
Coordinamento Punta Izzo Possibile
Firma qui la petizione per la smilitarizzazione dell’area