Lunedì il ministro degli Esteri giordano e il capo della politica estera dell’Unione europea hanno discusso al telefono in merito a Gerusalemme e hanno convenuto sulla necessità di risolvere il conflitto israelo-palestinese sulla base di una soluzione a due Stati, riporta Anadolu.
In una dichiarazione scritta, il Ministero degli Esteri giordano ha detto che Ayman Safadi e Federica Mogherini hanno fatto riferimento agli esiti di una riunione del gruppo di lavoro ministeriale della Lega araba ospitato sabato dalla Giordania.
Safadi ha detto a Mogherini che i paesi arabi che si sono opposti alla decisione degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele avevano raggiunto un consenso sulla collaborazione con la comunità internazionale per riconoscere lo Stato palestinese sulla base dei confini antecedenti al 1967 con Gerusalemme Est come sua capitale.
Il gruppo di lavoro ministeriale, composto dai ministri degli Esteri di Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Palestina e Marocco, ha inoltre proposto di trovare un mediatore alternativo nel processo di pace in Medio Oriente a seguito della decisione degli Stati Uniti su Gerusalemme.
Hanno inoltre convenuto sulla necessità di intensificare gli sforzi verso una soluzione politica volta a porre fine alla controversia israelo-palestinese discutendo su come contrastare la mossa statunitense.
La settimana scorsa, la Knesset – o parlamento – di Gerusalemme ha approvato una legge che rende necessario ottenere l’approvazione di 80 membri dell’assemblea su 120 – piuttosto che una maggioranza semplice – per cambiare lo status ufficiale o i confini comunali di Gerusalemme.
La mossa ha fatto seguito alla decisione presa il mese scorso dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, e ha suscitato la condanna internazionale, anche attraverso una risoluzione ONU guidata dalla Turchia.
Gerusalemme rimane al centro del conflitto in Medio Oriente, con i palestinesi che sperano che Gerusalemme Est – occupata da Israele dal 1967 – possa diventare la capitale di uno Stato palestinese indipendente.
Traduzione dall’inglese di Matilde Mirabella