Principale oratore nella giornata conclusiva del Deutsche Welle Global Media Forum, la Dott.ssa Vandana Shiva[1], attivista ambientale indiana e sostenitrice della campagna anti-globalizzazione ha parlato dei valori necessari per un nuovo modello economico che rispetti il pianeta e tutte le forme di vita. Pressenza ha trascritto il discorso.
La mia casa è nel mio cuore e nella mia mente perché vengo dall’Himalaya. Quarant’anni fa le contadine sono venute allo scoperto ricordando al mondo ciò che il mondo sembrava aver dimenticato e cioè che in qualche modo le foreste sono collegate all’acqua per via del valore di mercato del legname. Era stata una guardia forestale tedesca a configurare per i britannici in India il sistema di sfruttamento delle foreste – foreste considerate solo per il volume di legname prodotto, un tanto al metro quadro. Erano miniere di legname. Nel 1972 c’è stata una terribile inondazione e così le donne sono uscite e hanno detto che questi alberi ci proteggono. Impediscono le frane, prevengono le alluvioni, ci danno cibo, ci danno foraggi, sono le nostre madri, non li potete tagliare. E [queste donne] hanno creato uno dei più incredibili movimenti, che è poi diventato la mia “università” di ecologia. Ho fatto un dottorato di ricerca in fondamenti della teoria quantistica in Canada, ma il mio dottorato di ricerca reale ha avuto come insegnanti con donne che non sono mai a andate a scuola. E così si sono mostrate al mondo e hanno detto: “Adesso abbracceremo gli alberi e dovrete ucciderci prima di uccidere gli alberi.”
Ci sono voluti 10 anni perché il governo si rendesse conto della verità di quello che stavano dicendo, perché nell’alluvione del 1978 stava spendendo più soldi per l’emergenza alluvione di quanto guadagnasse dall’industria del legname; venne così emanato un divieto di disboscamento nei bacini del Gange e dello Yamuna, la zona da dove vengo.
La foresta fu salvata dal disboscamento, ma la frenesia della globalizzazione, della velocità, della costruzione di autostrade nella fragile zona dell’Himalaya e di dighe, sostenendo che l’elettricità era il più grande prodotto delle montagne, non l’acqua dei fiumi, tutto questo ha creato una situazione tale per cui nei monti della mia regione abbiamo frane e quando quest’anno è arrivata la prima pioggia, 4 giorni fa, tutti i detriti sono venuti giù e hanno riempito i fiumi.
Dighe e strade hanno letteralmente rubato lo spazio ecologico ai fiumi e quando non c’è più nessun spazio nell’alveo, ovviamente il fiume esonda. Quando invece di avere spazio per l’acqua, tutto quello che trovano è terra e fango, rocce e massi, i fiumi cercheranno altrove la loro strada. 100 persone sono morte fino a ieri sera. Non ho mai visto un disastro come questo. La nostra azienda è sotto un piede di acqua. L’agricoltura quest’anno sarà distrutta. Perché? Perché noi stiamo ancora seguendo un’idea sorpassata della terra e dell’economia.
Sono certa che durante la conferenza qualcuno deve aver ricordato che ecologia ed economia vengono dalla stessa radice: ‘oikos’, la nostra casa. Noi non trattiamo la nostra casa planetaria come casa nostra; la trattiamo come se fosse solo materiale grezzo, morto, inerte. La scienza meccanicistica non avrebbe potuto sorgere senza dichiarare la natura una cosa morta, non vivente.
Abbiamo avuto la possibilità di imparare di nuovo che la terra è viva grazie alla cosiddetta ipotesi di Gaia. Ho visto alcuni elefanti andare fuori ocntrollo, lasciare il branco e pensare solo a distruggere; l’economia è andata fuori controllo in seguito alla globalizzazione, perché non è più fondata sui limiti ecologici del pianeta. Essa non è più basata sui diritti umani e sulla dignità umana dell’ultimo dei suoi figli, dell’ultima delle donne, dell’ultima persona. Ci siamo inventati questa strana idea di crescita illimitata in un pianeta limitato. È ecologicamente falso, è fisicamente falso, è biologicamente falso ed è socialmente ingiusto. C’è un testo indiano molto antico che ci ricorda che se prendi più di quanto hai bisogno, stai rubando. Perché qualche altro essere, qualche altra persona, tutte le generazioni future hanno diritto a tali risorse.
Così un’economia avida dev’essere basata sul furto e, purtroppo, l’avidità è diventata l’unico valore dei nostri tempi. Adesso ne stiamo constatando i costi. Vediamo un ecosistema dopo l’altro andare al collasso. Vediamo che le società si trovano su limiti così fragili che in Turchia basta la protezione di un parco per generare una crisi; in Egitto la causa è stata il pane, in Tunisia un venditore di verdure . E non dimentichiamo la Siria. La crisi non è iniziata come un conflitto religioso: era una protesta degli agricoltori a causa della siccità.
Ma noi abbiamo imparato a creare i silos; sapete, l’economia si trova in una piccola scatola isolata da tutto il resto, ma quando si consente all’avidità di essere una virtù, piuttosto che una caratteristica negativa, questo non solo premia i banchieri, non solo premia gli amministratori delegati. Fa tutto questo, ma [inoltre] cambia le menti. Cambia la società e così i valori economici diventano valori sociali. I valori economici sono valori ecologici; valori di sfruttamento della terra finiscono per distruggere l’ecologia.
Il fatto che tutto sia diventato un oggetto, qualsiasi cosa o valore sia diventato merce da controllare, dominare, sfruttare, questo ha trasformato l’India da quello che fino a qualche anno fa era uno dei luoghi più sicuri al mondo per donne e bambini nella capitale dello stupro. Tra dicembre e gennaio avrete sentito tante storie di stupri: continuano, non hanno smesso, perché se questi sono i valori che penetrano nelle nostre menti, allora questi sono i comportamento che si creano.
Abbiamo imparato a trasformare tutto in un’esteriorità e tra le esternalità più grandi c’è il modo di produrre e distribuire il cibo. Se facessimo un’analisi onesta dei costi reali dell’agricoltura industriale, dei costi reali dei veleni nel nostro cibo, dei costi reali degli OGM, dei costi reali dei monopoli sulle sementi coperte da brevetti, ci renderemmo conto che non siamo in grado di permetterci il sistema che sta distruggendo il pianeta, eliminando gli agricoltori; l’agricoltura rimane ancora il mezzo di sostentamento più significativo del pianeta, e a mio avviso il più importante per il futuro. Presso l’azienda agricola Navdanya[2] abbiamo sempre dai 20 ai 25 stagisti internazionali: gente con dottorati di ricerca in matematica o in economia, persone provenienti da Wall Street, dal settore informatico, vengono ad imparare l’agricoltura biologica perché è lì che vogliono che sia il loro futuro. Dopo tutto, per quanto tempo puoi scommettere sul casinò globale, sentirti vincitore e pensare che stai vivendo una vita significativa?
Nel periodo della globalizzazione, dove le leggi della globalizzazione e i valori della globalizzazione non sono stati fissati attraverso un processo democratico, non sono stati fissati attraverso il dialogo, non sono stati fissati attraverso il multilateralismo, è stato preparato un testo. È stato chiamato il Dunkel [3]Draft Text perché Dunkel era il direttore generale del GATT (General Agreement on Tariffs and Trade; noi lo chiamavamo il DDT). Contiene un accordo sulla proprietà intellettuale. Monsanto ha ufficialmente affermato che questo trattato è stato scritto per ottenere la proprietà delle sementi e creare brevetti sulla vita. L’Accordo sull’agricoltura è stato scritto dal vice-presidente della Cargill[4], incaricato di riferire agli Stati Uniti. Quindi dico che dovrebbero essere chiamati i trattati Monsanto e Cargill. Non dovrebbe essere chiamati Trattati sulla proprietà intellettuale, o Accordo sull’agricoltura. Non c’è nulla che riguardi l’agricoltura nel trattato sull’agricoltura; è solo conquista dei mercati. E come si conquistano i mercati? Con 400 miliardi di dollari di sovvenzioni! Se questo venisse aggiunto al costo dell’agricoltura, sarebbe più conveniente il prodotto locale, non quello globalizzato a prezzo da dumping.
Si sono perse 270.000 vite di contadini a causa del monopolio sui semi di cotone in India. Il 95% del cotone è ora posseduto e controllato dalla Monsanto, che si fa pagare i diritti di brevetto, pagati dagli agricoltori attraverso la loro stessa vita. 270.000 suicidi di contadini concentrati per la maggior parte nella “cintura del cotone”, la zona cotoniera. Così, quello che noi cerchiamo di fare è costruire alternative. Quando ho sentito parlare dell’idea di brevettare la vita, ho detto che è una cosa po’ folle, perché la vita crea se stessa, è per questo che è la vita. Non è una macchina, non è come questi microfoni che qualcuno doveva assemblare da fuori. Il seme si è evoluto nel corso dei millenni e c’è un caso giudiziario molto famoso appena avvenuto negli Stati Uniti.
Alla fin fine che cosa è un OGM? Fondamentalmente, si tratta di sparare un gene – spesso un gene tossico – nelle cellule di una pianta esistente. La pianta si è evoluta nel corso dei millenni, la soia si è diffusa nel mondo partendo dall’Asia orientale, ma la Monsanto ha un brevetto e ha denunciato un agricoltore che aveva comprato la soia nel mercato libero e piantato i semi nella sua fattoria, un caso molto famoso chiamato Monsanto vs Bowman [5]. Il giudice ha stabilito che la Monsanto ha creato quel seme e lo possiede, così ho creato lo slogan dicendo che ora OGM vuol dire “Dio spostati” [gioco di parole basato sulla sigla inglese GMO, che diventa God Move Over. N.d.t] .
Ora qualunque sia la vostra versione della creazione, qualunque sia la vostra idea di un dio o dea, non possiamo permetterci che il divino resti disoccupato. In qualche modo dobbiamo ricollegare il sacro ai nostri valori di tutti i giorni, perché è da là che vengono i limiti e anche la comprensione del potenziale. Sono stata molto fortunata ieri sera: ho presentato il libro del Karmapa [6]. Non entrerò nei dettagli sul Karmapa e chi egli sia (c’è il Dalai Lama, e poi c’è un giovane Karmapa, brillante ventiseienne). Ha appena scritto un libro intitolato “Il cuore è nobile”, che è il testo massimo per la trasformazione sociale nel nostro tempo. Ecco un leader spirituale che parla di come l’attuale sistema alimentare crei la fame, di come la nostra visione della terra come materia morta crei la crisi ecologica, di come l’idea di identità di genere e altre identità culturali radicate siano alla radice di tanta violenza.
Quindi abbiamo bisogno di valori che si spostino dall’idea del riduzionismo meccanicistico come fondamento della scienza per andare verso i nuovi fondamenti delle scienze emergenti, la teoria dei quantum sulla quale io ho lavorato. La non-divisibilità, non-localizzazione, sappiamo che il mondo è collegato. Tutte le nuove scienze di agro-ecologia vanno dalla dominazione verso l’uguaglianza e il rispetto per tutti gli esseri, umani e non, dallo sfruttamento a creare una pseudo-competizione.
Perché le camicie che compriamo sono così a buon mercato? (Io non compro camicie, indosso solo sari tessuti a mano). Ma perché le camicie sono così a buon mercato? Perché i contadini che coltivavano il cotone si sono uccisi per debiti, poi il cotone è stato portato in Bangladesh e Cina e le donne sono morte negli incendi; così si ottiene abbigliamento a buon mercato, proprio come si ottiene cibo a buon mercato, perché i costi non sono stati internalizzati.
Così dobbiamo iniziare a dire la verità sui costi e possiamo solo dire la verità sui costi se comprendiamo le interconnessioni, se capiamo a livello di sistemi che cosa è il sistema alimentare, che cosa è il sistema del tessile, cos’è il sistema finanziario. Senza questa comprensione più profonda non saremo in grado di affrontare il problema di 1 miliardo di persone affamate.
La FAO ha appena pubblicato [un rapporto] sulla Giornata mondiale dell’alimentazione, dedicata agli sprechi alimentari e ha detto che la cattiva alimentazione sta costando al mondo 4.300 miliardi di dollari a causa dell’obesità. Non è cibo. Penso che abbiamo bisogno di distinguere. Sapete, abbiamo l’etichettatura, abbiamo l’etichettatura nutrizionale. Negli Stati Uniti stanno combattendo l’etichettatura OGM; in India ce l’abbiamo, voi l’avete, nella maggior parte delle democrazie c’è l’etichettatura, eppure il paese che si vanta di essere la maggiore, più alta, più grande democrazia non può permettersi l’etichettatura dei prodotti alimentari! Penso che abbiamo bisogno di una nuova etichettatura di ‘cibo’ e ‘non-cibo’, perché gran parte di ciò che viene mangiato non è degno di essere mangiato. Uno sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio non è uno zucchero.
Stanno falsificando il daal [specie di zuppa di lenticchie]. Sapete che viviamo di daal, è la base della nostra alimentazione. Ora stanno generando un I-daal, pensando che se potete avere un I-phone, o un I-pad, allora ci può essere anche un I-daal.
Ora naturalmente stanno cercando di contraffare il seme, ma il seme è ciò che si rinnova da sé stesso (bija) che è la parola Hindi e sanscrita. Ja è vita, bija è quello che dalla vita nasce per conto suo per sempre e sempre, da solo. Non ha bisogno degli OGM della Monsanto, di geni tossici, di BT, di geni resistenti agli erbicidi.
(…) Ho iniziato a salvare le sementi e dato vita a Navdanya con solo un umilissimo amore per il seme, sapete. Dobbiamo assolutamente proteggere ogni seme che troviamo, bisogna salvarli! Delle 200.000 varietà di riso che avevamo, [ne abbiamo] 3.000. Ma con il tempo ci siamo resi conto che incoraggiando gli agricoltori ad usare i propri semi nativi riuscivano effettivamente a produrre di più, producevano più cibo, perché quando noi consideriamo ili cibo come materia prima tutto ciò che si ottiene sono monocolture di materie prime. Solo il 10% del mais e della soia coltivata in tutto il mondo serve a sfamare le persone, il resto serve per le automobili e per torturare gli animali. Non mi piace chiamarlo mangime, perché le mucche vogliono mangiare l’erba, per questo si chiamano erbivori! Sicuramente non sono carnivori e non avrebbero voluto la dieta della mucca pazza, con le mucche nutrite con la carne macinata di vacche morte.
Abbiamo ascoltato un sacco di frasi incomplete in questo periodo di globalizzazione e voi mezzi di informazione dovrete lavorare per completarle. Per esempio l’India, che esiste da 10.000 anni, viene chiamata ‘paese emergente’. Noi non siamo emersi dopo il 1995!
Ci è stato più volte ripetuto che l’intensificazione nutrirà il mondo, ma senza mai chiarire intensificazione di che cosa? L’intensificazione dei combustibili fossili in realtà genera un sistema molto inefficiente; si immettono 10 unità per ottenerne una. I sistemi ecologici usano un’unità per produrre 2 unità di cibo. Questo è il modo in cui possiamo raddoppiare la produzione di cibo senza danneggiare il pianeta. Lo abbiamo fatto a Navdanya e abbiamo detto che il rendimento per acro misura solo la produzione di materie prime, di qualcosa che va via su navi porta-container e il suo unico valore è il peso.
Ma il cibo diventa noi, quindi dovrebbe essere qualcosa di più di una misura di peso; dovrebbe essere gusto (avere un buon sapore), dovrebbe essere nutrizione, dovrebbe essere qualità e tutti quei valori sono scomparsi, non solo nel cibo, ma anche in altre ambiti. Così invece di rendimento per acro, che misura solo ciò che lascia l’ecosistema, lascia la terra, lascia la comunità, viene scambiato a livello mondiale, noi misuriamo la salute per acro, nutrizione per acro, e quando intensifichiamo la biodiversità piuttosto che i combustibili fossili e velenosi otteniamo effettivamente più nutrizione per acro. Questo sarà il nuovo passo avanti nella questione della sicurezza alimentare.
Logico che la mentalità riduzionista continui. Abbiamo appena dovuto lanciare una campagna. Il signor Gates è emerso come il più grande filantropo nel campo dell’agricoltura. Egli sta sostenendo la rivoluzione verde in Africa e improvvisamente troviamo che vuole banane geneticamente modificate per le donne indiane, in modo che non muoiano di parto a causa di carenza di ferro e anemia. Ho fatto velocemente un po’ di calcoli. La banana è molto buona, ma produce solo 0,44 g di ferro. Altri alimenti e altre colture e altre biodiversità ne hanno 56 o 68, così stiamo prendendo qualcosa 6000% meno efficiente. Anche raddoppiandolo o triplicandolo, avrà ancora assai poco ferro, e poi diciamo che questo sarà la fonte di ferro in India. Naturalmente poi si uniranno le agenzie di aiuto e prima di accorgercene avremo banane OGM nella dieta. E così abbiamo detto no grazie alle banane OGM, spiacenti. Le donne hanno la conoscenza, abbiamo la biodiversità, coltiveremo i cibi più ricchi in ogni orto, cucineremo i migliori cibi in ogni cucina; le nostre conoscenze e la nostra diversità non possono essere spazzate via come se non esistessero. Le nostre teste non sono vuote, la terra non è vuota. La Madre Terra è già stata sostituita una volta da Terra Nullius e ora deve diventare il valore centrale di ciò che significa essere umani.
Solo se ci rendiamo conto che siamo cittadini della Terra possiamo essere pienamente umani. I diritti umani sono un derivato dei diritti della Terra. Penso che il cambiamento stia avvenendo così in fretta, sia così ampio, che dal nulla può nascere un movimento come Occupy, dell’1% contro il 99%. Naturalmente viene messo in atto un sistema di sorveglianza per cercare di assicurarsi che il 99% non l’abbia vinta. Ma un potere basato sull’1% non è mai durato a lungo: ci deve essere il 100% di partecipazione, non solo di ogni essere umano, ma di ogni specie su questo pianeta. Questa è la democrazia della Terra che abbiamo bisogno di creare. Grazie.
[1]http://en.wikipedia.org/wiki/Vandana_Shiva
[2]http://en.wikipedia.org/wiki/Navdanya
[3]http://en.wikipedia.org/wiki/Arthur__Dunkel
[4]http://en.wikipedia.org/wiki/Cargill
[5]http://www.supremecourt.gov/opinions/12pdf/11-796_c07d.pdf
[6]http://en.wikipedia.org/wiki/Karmapa
Traduzione dall’inglese di Giuseppina Vecchia