Da due anni Mauricio Macri è presidente ed è la seconda volta che dobbiamo chiedere un Natale senza prigionieri politici.
Ma ora non sono solo Milagro Sala e i tupaqueros. Ora siamo 18 e dobbiamo anche aggiungere i 26 compagni di Ingenio La Esperanza. Tutti in galera per difendere i diritti dei lavoratori, per chiedere il pagamento dei loro stipendi e difendere il lavoro.
Di nuovo Morales ripete la storia. Ha accusato i leader di essere criminali, lui che è un grande genocida goccia a goccia, che manda i suoi deputati e senatori a mettere le mani in tasca ai pensionati, alle madri che chiedono un sussidio per in figli, agli ex combattenti delle Malvinas e ai disabili. L’hanno fatto 20 anni fa e lo fanno ora. Nasciamo contadini e moriamo per il paese. Macri, Morales e i loro affabili uomini d’affari lo fanno per le loro imprese per pochi, saccheggiano il paese, distribuiscono dividendi a chi ne ha di più e fame alla gente.
In questa lettera voglio mandare un abbraccio alle mie compagne e compagni che soffrono ancora nel carcere di Alto Comedero: Mirta Aizama, Gladys Diaz, Mirta Guerrero, Graciela Lopez, Beto Cardozo, Javier Nieva; ai miei cari compagni Amado, Fernando e Luis. Chi avrebbe detto che con loro, che sono venuti a trovarmi in prigione, ci saremmo salutati da prigioniero politico a prigioniero politico.
Al caro Julio, Hector un grande abbraccio. Carlitos Zannini che per la seconda volta subisce un carcere ingiusto per difendere i suoi ideali di giustizia sociale. Anche agli altri compagni che non conosco personalmente ma che hanno alzato le stesse bandiere per una patria più giusta, o in difesa delle terre dei popoli indigeni. I miei saluti e rispetto per il lonko (titolo onorifico per un capo mapuche, N.d. T.) Facundo Jones Huala; Diego Barreto, Khalil e Victor Manzanares. A tutte le vostre famiglie che stanno soffrendo questa terribile persecuzione.
A questo punto è impossibile nascondere, e non hanno modo di nascondere, che gli arresti sono la persecuzione politica del kirchnerismo e dell’opposizione. Sono in crisi politica e sono disperati perché, nonostante tutti i media e la giustizia a loro favore, non hanno dalla loro parte gli umili di questo paese.
Non dimentichiamoci di Santiago Maldonado. Non dimentichiamo Rafael Nahuel. Abbiamo l’esempio delle Madri, delle Nonne. Non abbiamo intenzione di abbassare le braccia.
Fino alla vittoria sempre!
In modo che abbiamo un Buon Natale per tutti e non per pochi.
Abbraccio da questa nuova prigione a cui mi hanno mandato qua a El Carmen.
Milagro Sala, prigioniera politica.