Il 7 dicembre 2017 presso la Casa del Popolo di Torpignattara si è tenuto un incontro in merito alla situazione sui diritti umani in Argentina. L’evento, organizzato da Argentinos en Italia por la Memoria Verdad y Justicia, da Progetto Sur, dal Comitato italiano per la liberazione di Milagro Sala e dall’agenzia di stampa internazionale Pressenza, ha visto la partecipazione di tre ospiti d’eccezione: Taty Almeida, storica militante di Madres de Plaza de Mayo Linea Fundadora, Carlos Pisoni, membro di di H.I.J.O.S (Hijos e Hijas por la Identidad y la Justicia contra el Olvido y el Silencio) e Sergio Maldonado, fratello dell’attivista argentino Santiago, presente insieme alla moglie e alla mamma.
Dopo una breve introduzione da parte di alcuni degli organizzatori, la prima a prendere la parola davanti a una numerosa platea è stata Taty Almeida. Con la sua voce calma ma decisa e coinvolgente ha raccontato la sua esperienza personale, in particolare della scomparsa di suo figlio Alejandro nel 1975, all’età di venti anni, e del suo ingresso nel movimento delle Madres.
Taty ha sottolineato inoltre come sia paradossale che nell’odierno governo argentino, costituzionalmente legittimo, quello del presidente Mauricio Macri, una donna come Milagro Sala possa venir incarcerata senza un processo trasparente, diventando così una prigioniera politica, e come dei ragazzi come Santiago e Rafael Nahuel possano venire uccisi brutalmente per i loro ideali.
La militante ha concluso il suo intervento esortando i giovani e esprimendo totale fiducia nel ruolo che possono avere nel mantenere viva la memoria del passato, nel continuare a resistere a ogni sopruso e nel portare avanti i principi di verità e giustizia.
“Si las madres pudieron porque no nosostros?”. E’ quello che devono pensare le nuove generazioni, sostiene Taty. Se durante gli anni della dittatura, le madri di Plaza de Mayo, con tutta la loro sofferenza e il loro dolore sono state in grado di lottare e raggiungere grandi obiettivi nel campo dei diritti, allora nessuno, tenendo in mente il loro esempio, potrà e dovrà sentirsi impotente di fronte agli eventi contemporanei che violano gravemente lo stato di diritto in Argenina.
Carlos Pisoni ha ricordato la perdita dei suoi genitori, uccisi a causa delle loro scelte politiche durante la dittatura, e ha spiegato come il suo dolore e la sua rabbia si siano trasformate nel tempo proprio grazie alla sua integrazione e al suo coinvolgimento in H.I.J.O.S. che gli ha consentito di dirigere le proprie energie verso la costruzione di un domani migliore e di un benessere collettivo piuttosto che indirizzarle verso una vendetta personale.
L’ultimo intervento è stato quello di Sergio Maldonado, fratello di Santiago, seduto vicino alla moglie e alla madre. Il suo sguardo gentile è allo stesso tempo specchio della sua forza e della sua determinazione nel raccontare, ancora una volta, le vicende legate alla morte del fratello minore. In particolare è emerso dalle sue parole come la sua sia stata una costante lotta contro la diffamazione e come si sia dovuto impegnare giorno dopo giorno per far sì che Santiago non venisse infangato e la sua immagine non venisse manipolata e storpiata. Ne ha ricordato il suo impegno sociale, la sua dedizione verso il prossimo e il suo sincero desiderio di giustizia, in particolare per il popolo mapuche. Tutti coloro che lo hanno conosciuto lo ricordano così e possono testimoniarlo.
A conclusione della serata ai familiari di Santiago è stata consegnata una targa alla memoria dedicata al giovane dall’associazione IoSonoUnaPersonaPerBene, e con incisa una frase semplice e sincera, “grazie per aver sacrificato la vita per una giusta causa”. La consegna ha creato molta emozione nei familiari di Santiago e tra il pubblico presente.
Un pubblico emozionatosi più volte durante le testimonianze degli ospiti e che, a conclusione della serata, è stato trascinato dalla forza e dal carisma di Taty Almeida. Taty infatti ha voluto ricordare con una viva esortazione Marta Vasquez, presidente de Madre de Plaza de Mayo Linea Fundadora venuta a mancare in novembre, ma anche Santiago Maldonado, Rafael Nahuel e i 30 mila desaparecidos della dittatura argentina. Il loro ricordo deve rimanere vivo ora e per sempre.
Fotoreportage dell’incontro di Emiliano Vincenti e video reportage di Dario Lo Scalzo