Domenica 10 dicembre dalle ore 15 alle 19 presso l’Oratorio S. Giuseppe di Ivrea ci sarà un CONCERTO PER IL DISARMO, come momento festoso della campagna “Italia ripensaci”, organizzata a Ivrea da ANPI, Centro Documentazione Pace, Centro Gandhi, Good Samaritan, Emergency, Libera, Legambiente, Mir Ivrea, Pax Christi Ivrea.
Suoneranno alcuni dei numerosi musicisti canavesani (I Prisma, la Lostseasonband, gli Eporedia Sound) che hanno fatto in musica un appello ai comuni del Canavese, perché mandino al governo italiano la richiesta di aderire al Trattato dell’ONU, per la messa al bando delle armi atomiche.
Nel pomeriggio ci sarà un collegamento con Francesco Vignarca (coordinatore della Rete Disarmo), che si troverà a Oslo, con altri esponenti delle organizzazioni pacifiste italiane, per la consegna del premio Nobel per la Pace 2017 all’ICAN (Campagna per l’abolizione delle armi nucleari).
Verso le 16,30 si uscirà in via Palestro e in Piazza di Città per un flash mob particolare.
La Campagna “Italia ripensaci” è finalizzata a spingere il governo a firmare il Trattato ONU di messa al bando delle armi atomiche, già firmato da 122 stati il 7 luglio. A questo importante Trattato si è arrivati con uno sforzo dal basso, di organizzazioni pacifiste e disarmiste di ogni nazionalità, impegnate in una campagna avviata nel 2007, chiamata appunto International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN). Le nazioni che ratificano questo Trattato si impongono il divieto di produrre, possedere, installare, utilizzare, trasferire e ricevere armi nucleari. Peccato che le nazioni armate con armi nucleari proprie o dei 9 stati produttori e proprietari di queste armi non abbiano firmato il Trattato; tra esse l’Italia e tutti i paesi della Nato. Quindi il governo italiano mantiene nelle basi americane di Ghedi e Aviano più di 50 testate atomiche; anzi, in ossequio alle richieste della Nato, ha stanziato oltre 60 milioni per attivare i nuovi cacciabombardieri F35, abilitati a portare le nuove costose bombe atomiche B61-12. Eppure, se la guerra è da ripudiare, come proclama la Costituzione, quella con armi nucleari è ancor più inconcepibile. Un mondo libero dalle armi nucleari è doveroso, logico e possibile. E dunque è da condannare non solo l’uso, ma anche la fabbricazione, l’esistenza e la presenza di questi strumenti di morte. Il Papa Francesco al simposio in Vaticano il 10-11 novembre, ha ripetuto espressamente questa condanna e si è congratulato con l’ICAN per il Trattato ONU raggiunto. C’era anche Mons. Luigi Bettazzi e Francesco Vignarca, il quale ha portato con grande competenza la sua testimonianza a Ivrea il 28 novembre allo ZAC, davanti a un centinaio di persone.
Le organizzazioni eporediesi promotrici delle diverse iniziative della Campagna, dopo avere collocato, col consenso del sindaco, sul balcone del municipio di Ivrea la scritta “Italia ripensaci. Firma il bando ONU contro le armi atomiche” e avere esposto nell’atrio la mostra “Cronaca di un bombardamento atomico” sulla tragedia di Hiroshima e Nagasaki, hanno presentato un appello al Consiglio comunale, che è stato pienamente recepito. Con 13 voti favorevoli e 3 astenuti, il Consiglio comunale, riunito la sera del 29 novembre, ha approvato un ordine del giorno con il quale la città di Ivrea aderisce alla Campagna “Italia Ripensaci”, chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Affari Esteri di rivedere la posizione finora espressa, di aggiungere l’Italia agli stati firmatari del suddetto Trattato e far togliere dal territorio italiano le armi atomiche. Questo ordine del giorno, già approvato da altre città e enti locali, quali la città di Torino e la Regione Piemonte, verrà inviato agli altri comuni del Canavese, con l’invito a fare altrettanto.
Anche le scuole sono state invitate a trattare l’argomento; nei due licei di Ivrea gli studenti faranno uno spettacolo la mattina del 7 dicembre.
Se tanta gente e le istituzioni locali dal basso faranno sentire il ripudio delle armi atomiche, pensate per distruggere le città con i loro abitanti, piccoli e grandi, buoni e cattivi, poveri e ricchi, allora le armi atomiche saranno abolite e finalmente sarà scongiurato il pericolo più grave per l’umanità.
Pierangelo Monti