Un tribunale del Cairo ha condannato a tre anni di carcere seguiti da altri tre anni di libertà vigilata 16 uomini giudicati colpevoli di “depravazione”.
“Queste condanne costituiscono un ulteriore esempio della persecuzione in corso ai danni delle persone Lgbti nel contesto di una più ampia repressione dei diritti umani in Egitto. Negli ultimi due mesi è stato avviato un giro di vite omofobico senza precedenti, con oltre 70 arresti e più di 40 condanne fino a sei anni di carcere”, ha dichiarato Najia Bounaim, direttrice delle campagne sull’Africa del Nord di Amnesty International.
“Almeno cinque dei condannati erano stati costretti a sottoporsi a test anali, in violazione del divieto di tortura e di altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti”, ha aggiunto Bounaim.
Secondo l’Iniziativa egiziana per i diritti della persona, dopo che al concerto tenuto il 22 settembre al Cairo della band libanese Mashrou’ Laila era stata sventolata la bandiera arcobaleno, almeno 76 persone sono state arrestate in base al loro presunto orientamento sessuale. Molti di loro sono finiti in trappola attraverso il monitoraggio di applicazioni online per incontri.
Oltre 60 parlamentari hanno presentato una proposta di legge profondamente discriminatoria per criminalizzare – e sarebbe la prima volta nella storia dell’Egitto – le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso.