Sosteniamo e condividiamo l’appello di Papa Francesco a tutte le persone di buona volontà: dobbiamo opporci al “suicidio dell’Umanità” rappresentato dalla minaccia della deterrenza nucleare.
Questo appello ci spinge tutti a lavorare con maggiore determinazione per promuovere le condizioni necessarie ad un mondo senza armi nucleari, nel momento in cui fervono programmi per la loro modernizzazione e le spinte alla proliferazione sembrano travolgere ogni remora.
E’ necessario che entri in vigore il Trattato per la proibizione delle armi nucleari adottato in una Conferenza ONU il 7 luglio 2017 e ratificato anche dalla Santa Sede in settembre, con convinzione. L’Italia deve fare la sua parte respingendo i diktat della NATO e ratificando al più presto questo Trattato. Contribuiremo così, dal nostro Paese, ad una grande speranza per una svolta epocale verso una comunità internazionale che affermi la forza del diritto sul diritto della forza: la nonviolenza efficace, secondo Papa Francesco.
Guardiamo con attenzione alle idee ed alle proposte che scaturiranno dal Convegno che si svolgerà, il 10 e 11 novembre, in Vaticano, con la partecipazione di 11 Premi Nobel per la pace.
Ci attendiamo, da questi lavori, sforzi di mediazione, anche da parte della Santa Sede, nella pericolosissima crisi coreana (la dimostrazione evidente che il rischio di una guerra atomica è purtroppo una ipotesi concreta) e l’indicazione di percorsi negoziali per collegare la proibizione giuridica all’eliminazione effettiva degli ordigni nucleari.
E’ giusto scuoterci, come ci invita a fare il Papa, dalla nostra pigrizia e dalle nostre distrazioni: nelle nostre azioni e nel nostro impegno di cittadini attivi diventa oggi prioritario garantire, con il disarmo, via di pace, una sicurezza vera.
Questa sicurezza può nascere solo dalla cooperazione rispetto ai grandi problemi comuni che l’Umanità deve risolvere (la convivenza tra i popoli, la difesa della Terra dal riscaldamento climatico, la disuguaglianza sociale a livello globale…) e non dall’illusoria e, in ultima analisi, “suicida” corazza di poter dissuadere atti ostili con le armi di distruzione di massa.
Invitiamo chi, nei movimenti per il disarmo e la pace, per l’ecologia e lo sviluppo umano integrale, è d’accordo con le nostre elementari considerazioni ad unirsi maggiormente e, sempre nel rispetto delle diversità, a fare blocco comune: dobbiamo impedire il disastro nucleare.
Qui in Italia dobbiamo adoperarci, in particolare, per una marcia Perugia-Assisi straordinaria, focalizzata sul sostegno alle Nazioni Unite nel loro tentativo, con il bando degli ordigni “fine del mondo”, ad affermare un diritto prevalente della comune umanità rispetto alla sovranità dei singoli Stati.
Quindi proponiamo di camminare insieme, possibilmente prima delle prossime elezioni politiche, soprattutto per la ratifica da parte dell’Italia del Trattato ONU di interdizione delle armi nucleari.
Come ci ricorda Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato si'”, la fratellanza – e sorellanza – universale costituenti la Carta dell’ONU, sorta con l’ideale di «salvare le future generazioni dal flagello della guerra», devono essere fondate, rigettando gli strumenti di morte, sul rispetto degli equilibri naturali, sul rispetto della vita, sulla “armonia con il Creato da custodire”.
Info cell. 340-0736871 – Per aderire si può scrivere al link
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Alex Zanotelli, Alfonso Navarra, Antonia Baraldi Sani, Adriano Ciccioni, Ennio La Malfa