Arrivano notizie parzialmente contraddittorie da Jujuy, dove il caso giudiziario, ma soprattutto politico, di Milagro Sala assume i toni di una telenovela. La dirigente sociale della Tupac Amaru è attualmente ricoverata in una clinica per sottoporsi ad esami medici e psicologici, richiesti dalla sua equipe di avvocati difensori, per stabilire se sia opportuno il suo mantenimento in carcere, presso la prigione di Alto Comedero dove è tornata reclusa il 14 ottobre in seguito alla revoca degli arresti domiciliari. Gli arresti domiciliari erano stati concessi in applicazione alla sentenza della Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) che aveva imposto allo Stato Argentino di concederli in funzione del concreto pericolo di salute e di vita che Milagro soffriva in prigione.
La nuova richiesta del collegio difensivo di tornare ai domiciliari è stata non solo respinta ma, nella sentenza, si rimprovera al collegio di difesa di aver usato termini non adeguati a un procedimento giuridico e si ribadisce che lo Stato Argentino non è obbligato a rispettare le sentenze della CIDH e che tali sentenze vanno interpretate come semplici consigli.
Di fronte a questo stato di cose, ai tentativi di suicidio degli ultimi giorni che hanno riguardato Shakira (un’altra delle prigioniere politiche dell Tupac) e la stessa Milagro, il Comitato per la Liberazione di Milagro Sala ha presentato una nuova denuncia penale contro il Presidente Macri, il Ministro della Giustizia Germán Garavano e il governatore di Jujuy Gerardo Morales per istigazione al suicidio.