Con l’imposizione della soglia del 3% per i partiti e del 10% per le coalizioni da calcolare a livello statale, sia alla camera che al senato, viene cancellata la possibilità, che fino ad oggi esisteva almeno per il senato, che un partito o una coalizione di sardi liberi, rilevante nel proprio territorio nazionale, abbia un eletto. Adesso è obbligatorio l’intruppamento nelle coalizioni italiane, è obbligatorio il collaborazionismo.
Questa legge truffa, il Rosatellum, antidemocratica per gli italiani e imperialista per i sardi è stata votata anche da deputati e senatori sardi, che qualora ci fossero dubbi, hanno confermato il loro servilismo verso i partiti che li ha espressi sacrificando miseramente i diritti della collettività che li ha votati.
Integrazionismo e assistenzialismo, questo è il sistema che si vuole imporre ai sardi e a proporlo e imporlo sono gli stessi partiti e gli stessi uomini. In contemporanea votano un legge elettorale integrazionista e dall’altra propongono il referendum assistenzialista dell’Insularismo.
Lo stato italiano non ha bisogno di applicare l’art. 5 articolo costituzionale uguale al 155 spagnolo, la maggioranza è saldamente in mano ai partiti italiani, ai collaborazionisti e agli uomini sardo-italiani che sono davvero bravi ed efficaci nell’assolvere la loro funzione.
L’ordine è quello di mettere riparo al vento Catalano e tutto il sistema politico occupante si è messo a disposizione sicuro di conseguire il risultato contando sul fatto che il sistema politico nazionale sardo è impegnato in alchimie politiche ancora prive di catalizzatore comune e in parte distratto nel rincorrere la lepre della protezione etnica liberata dal sistema approfittando degli incolpevoli immigrati.
SNI ritiene, che oggi più che mai, le espressioni politiche e civiche natzionali, generate dalla nostra natzione, abbiano il dovere di salvare la Sardegna dai peggiori occupanti che abbiano invaso la nostra terra, peggiori perché non solo pretendono la fusione territoriale ma anche quella nazionale.