Stamattina alle sette, su ordine del giudice Pablo Pullen Llermanos, forze del CEOP (Cuerpo Especial de Operaciones Policiales), accompagnate da auto civetta senza segni di riconoscimento, hanno fatto irruzione nella casa dove Milagro Sala era agli arresti domiciliari e l’hanno trasferita con la forza, scalza e in pigiama, al carcere femminile di Alto Comedero.
“Questo è un sequestro. Dopo la sentenza della Corte d’Appello, che ha revocato gli arresti domiciliari, Pullen Llermanos ha perso ogni giurisdizione sulla pratica legata alla misura precauzionale disposta dalla Commissione Interamericana di Diritti Umani”, hanno dichiarato gli avvocati della deputata del Parlasur.
Con un atto di assoluta illegalità il giudice Pablo Pullen Llermanos ha inoltre rimandato la notifica agli avvocati difensori, in modo che l’imputata non venisse a conoscenza in anticipo della sua decisione, violando così il legittimo diritto alla difesa. Gli avvocati non hanno potuto neanche avere accesso alla motivazione, giacché in questo fine settimana prolungato il personale non è presente in tribunale.
D’altra parte venerdì la Corte d’Appello di Jujuy ha accolto il ricorso presentato dalla difesa di Milagro Sala sulla decisione dei giudici Néstor Hugo Paoloni, Gloria María Mercedes Portal de Albisetti y Emilio Carlos Cattan di revocare gli arresti domiciliari. “A partire da quel momento il giudice Pullen Llermanos ha perso ogni giurisdizione al riguardo. Quello che hanno fatto è un sequestro, l’ordine è totalmente illegale e ci ricorda le peggiori epoche della nostra storia”, ha ribadito Elizabeth Gómez Alcorta.