La Robin Hood Tax, conosciuta anche come tassa sulle transazioni finanziarie (FTT), [in Italia è invece chiamata Tobin Tax, mentre la Robin Hood è una tassa sulle transazioni energetiche. N.d.T] era stata proposta per la prima volta verso il 1936 da John Maynard Keynes, insieme a varie altre. Il suo obiettivo doveva essere quello di sviluppare una tassazione più equa e frenare la speculazione (oggi particolarmente importante per quanto riguarda le speculazioni valutarie a breve termine). L’Unione Europea è in procinto di attuarla anche come forma di raccolta di capitali per ammorbidire le misure di austerità seguite al salvataggio delle banche. Ma il Regno Unito sta cercando di bloccare questo passo avanti per proteggere i propri istituti finanziari, i maggiori sostenitori del principale partito al potere. Proponiamo qui di seguito una circolare e una petizione proposta dalla campagna sulla Robin Hood Tax nel Regno Unito.
“Appena pochi mesi fa, abbiamo condiviso con soddisfazione una buona notizia: undici paesi europei si sono impegnati a introdurre la cosiddetta Robin Hood Tax, che produrrebbe l’enorme raccolta fiscale di 30 milioni di sterline. Per quanto sia difficile da credere, quelle imposte sono ora sotto la minaccia del nostro governo [quello inglese, N.d.T].
Questa tassazione è stata proposta dai leader europei sotto la spinta della richiesta di milioni di cittadini affinché anche le banche pagassero il giusto. Benché George Osborne abbia cercato in tutti i modi di bloccare il processo, i leader europei hanno resistito e abbiamo raggiunto il risultato. Tuttavia, avendo perso tutte le discussioni sul piano pratico e su quello morale, George Osborne [Cancelliere dello scacchiere del governo britannico, equivalente del nostro ministro delle finanze] ricorre ora ad una disperata sfida legale per cercare di impedire a questi paesi di introdurre le proprie tasse.
Dobbiamo agire velocemente per fermare questa vile mossa in stile sceriffo di Nottingham e garantire che questi paesi possano introdurre la Tobin Tax. Osborne ha provato a infilare la mossa legale senza farsi notare, di venerdì pomeriggio sul tardi. Ma facendoci sentire e unendo le nostre forze possiamo inviare un messaggio chiaro e preciso: Sappiamo che cosa sta accadendo e non vi permetteremo di farla franca.
Cerchiamo di non farci confondere: qui non è questione di difendere gli interessi britannici in Europa, ma di voler difendere gli interessi degli amici di questo governo nella City di Londra. Questa sfida legale deve essere vista per quello che è: un ultimo disperato sforzo per proteggere l’oscena redditività del nostro borioso settore finanziario .
Nel Regno Unito e in Europa abbiamo tutti pagato per salvare le banche. E milioni di noi ne stanno ancora soffrendo le conseguenze. Queste tassazioni sulle transazioni finanziarie rappresentano piccoli ma significativi passi per assicurarsi che le banche comincino a pagare la loro parte. E quei 30 miliardi di sterline fornirebbero fondi vitali per finanziare la sanità e l’educazione nel nostro paese, aiutare le persone nei paesi più poveri e combattere il cambiamento climatico.
Il sostegno a questa imposta è impressionante: leader mondiali, capi religiosi, economisti, vincitori di premi Nobel, tutti hanno applaudito all’iniziativa intrapresa dai paesi europei. Non permettiamo a George Osborne di distruggere questo progresso.
Saluti,
Robin Hood“
Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia