In seguito al crollo di una fabbrica che ha fatto quasi 1200 morti in Bangladesh, e all’appello, pubblicato su Pressenza di Mohammed Yunus all’Occidente perché contribuisca a rendere l’industria tessile più sicura, è stato firmato, da parte di varie aziende, un accordo internazionale volto ad assicurare l’implementazione di regolamenti antincendio, controlli sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori, stipendi e condizioni di lavoro migliori, e sindacalizzazione.
I sindacati hanno elaborato un accordo collettivo per il settore, firmato finora da vari gruppi, come la catena di abbigliamento svedese H & M, tra i maggiori acquirenti di abbigliamento made in Bangladesh, le catene britanniche Tesco e Primak, l’olandese C&A, il gruppo spagnolo Inditex che possiede anche Zara.
Tuttavia, Walmart e diversi altri distributori negli Stati Uniti si sono rifiutati di sottoscrivere l’accordo, preferendo svolgere “proprie indagini”.
Non è la prima volta che lavoratori muoiono in questo tipo di incidente industriale causato da pessime condizioni di lavoro. Lo scorso novembre un incendio nello stabilimento Tazreen Fashions, fornitore di Walmart e di altri rivenditori occidentali, fece più di 110 vittime.
“L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) accoglie con favore l’accordo sulle norme antincendio e sulla sicurezza degli stabilimenti (Accord on Building and Fire Security), il supporto dei sindacati internazionali e quello di marchi di abbigliamento e dei rivenditori per questa iniziativa, così come qualunque altro sostegno possa ricevere.
La necessità di urgenti miglioramenti nella sicurezza sul lavoro richiede al settore di lavorare congiuntamente per implementare un piano trasparente e graduale di azioni a sostegno del ruolo di governo, datori di lavoro, e organizzazioni dei lavoratori n Bangladesh”.
Lunedì, sono stati annunciati vari passi volti a migliorare le condizioni, come ad esempio aumentare il salario minimo per i lavoratori del settore e rendere loro più facile creare sindacati.
Il salario minimo dei lavoratori del settore tessile in Bangladesh è attualmente di $38 (£25) al mese, il più basso al mondo.
Disastri pronti ad accadere
Se da un parte dobbiamo lodare la risposta internazionale a questa ultima catastrofe, troppo spesso la sete dell’Occidente per merci a buon mercato ha creato l’ambiente giusto per lo sfruttamento dei lavoratori e il disprezzo per la loro sicurezza in nome del profitto. Dobbiamo non solo sperare, ma anche impegnarci in modo che questa iniziativa di monitoraggio internazionale allarghi le proprie competenze a tutti i lavoratori in tutto il mondo.
Una proposta ancora migliore sarebbe quella di far conoscere a questi lavoratori i nuovi modelli economici che vengono studiati oggi, e la cui applicazione ha già iniziato a mostrare quante opportunità offrano per migliorare la vita delle persone. Cooperative, Commoning (lett. mettere in comune), associazioni di lavoratori, cogestione e modelli di autogestione delle aziende. Se i giganti multinazionali dovessero comprare i loro prodotti da lavoratori consapevoli e autosufficienti, si troverebbero costretti a pagare prezzi adeguati, e i lavoratori non solo riceverebbero il giusto salario, ma potrebbero anche prendersi cura della propria sicurezza.
Alcuni gruppi del settore mediatico sostengono di essere anche impegnati nell’educazione. Quale occasione migliore di questa per entrare in azione e distribuire, a livello mondiale, informazioni su queste alternative? Questa sarà una delle proposte che saranno presentate al laboratorio di Pressenza al prossimo Deutsche Welle Global Media Forum, in programma a Bonn in giugno.
Traduzione dall’inglese di Giuseppina Vecchia