La relazione del Comitato Elettorale Provvisorio (CEP) non sarà definitiva fino a metà aprile e da oggi i candidati possono avviare azioni per impugnare il conteggio.
Autorità haitiane temono che questo martedì abbiano luogo sommosse nel paese, pertanto è continuato lo spiegamento delle forze della polizia nazionale e delle Nazioni Unite.
La pubblicazione dei risultati del primo turno il 7 dicembre passato ha causato il caos generalizzato per più di tre giorni, che è costato la vita a due persone e causato parecchi danni materiali alle infrastrutture di questo paese, il più povero della regione.
I sostenitori della Manigat e membri della sua squadra elettorale hanno respinto i risultati e hanno detto che faranno tutto il possibile per annullarli.
Prima del rapporto ufficiale, rinviato da giovedì scorso, circolavano già accuse di irregolarità e favoritismi contro membri del CEP.
Manigat ha accusato il presidente del corpo elettorale, Gaillot Dorsainvil, di influenzare il processo di scrutinio a favore di Martelly e di includere nel conteggio schede scartate in precedenza per frodi.
L’annuncio è avvenuto ieri, tre mesi dopo il primo turno, è stato preceduto dalla conferma di un elevato numero di irregolarità.
La scorsa settimana, l’ente elettorale ha riportato la nullità di oltre il 14% delle 11 mila 182 schede emesse per eleggere il presidente ed altre 15 mila 200, 60% del totale, secondo quanto analizzato dai periti per confermare la sua autenticità.
Gli haitiani sono tornati alle urne il 20 marzo scorso per eleggere sette senatori, 79 deputati e il nuovo mandatario della nazione, in seguito all’annullamento delle elezioni del novembre 2010 per irregolarità e pressioni da parte di organismi internazionali.