Una settimana fa, i movimenti per i diritti umani avevano conseguito una grande vittoria in Tunisia, con l’approvazione della Legge per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Dalla Giordania arriva il 1° agosto un’altra importante notizia: il parlamento ha abrogato l’articolo 308 del codice penale, che consentiva l’impunità agli stupratori che avessero sposato le loro vittime.
Un passo avanti più che necessario poiché, secondo dati resi noti dal ministero della Giustizia, dal 2010 al 2013 159 stupratori avevano beneficiato di quella norma.
Nello stesso periodo, era stata registrata una media di 300 stupri all’anno: un numero probabilmente lontano dalla realtà, dato che la Giordania è uno di quei paesi dove lo stupro nel sentire comune è declassato a “sesso extraconiugale” e comunque non se deve parlare, e in cui non è raro che le sopravvissute allo stupro vengano poi uccise nei cosiddetti “delitti d’onore”.