Attivisti da tutto il mondo chiedono protezione per gli omosessuali in Cecenia. Il 5 giugno sit-in a Roma, convocato da Amnesty International Italia.
Il 2 giugno, nel corso di una giornata globale di azione, gli attivisti di Amnesty International consegneranno alle ambasciate russe nel mondo quasi 700.000 firme per chiedere la fine della spaventosa persecuzione nei confronti delle persone omosessuali in Cecenia.
In numerosi paesi, tra cui Belgio, Brasile, Canada, Finlandia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito Spagna, Svezia, Taiwan e Ucraina si svolgeranno iniziative ed eventi per protestare contro la campagna coordinata di rapimenti, torture e uccisioni da parte delle autorità cecene nei confronti delle persone omosessuali.
A Roma, lunedì 5 giugno, Amnesty International Italia cercherà di consegnare all’ambasciata russa le oltre 40.000 firme raccolte in Italia. L’organizzazione per i diritti umani ha anche convocato un sit-in simbolico che si terrà alle 12 a Castro Pretorio, nei pressi dell’ambasciata.
Amnesty International Italia si mobilita inoltre, insieme al mondo dell’associazionismo, in favore non solo della comunità Lgbti, ma anche dei giornalisti che hanno denunciato gli abusi e che a loro volta sono stati oggetto di ritorsioni in una spirale di violenza impunita, e degli attivisti per i diritti umani arrestati, poi rilasciati, per aver cercato di consegnare una petizione. All Out, Arcigay, ArciLesbica Roma, Anddos, Arcigay Roma, Gay Center, Azione Trans, Anddos-Gaynet Roma e Noi esistiamo hanno già aderito alla giornata di azione.
Il 1° aprile il quotidiano indipendente russo Novaya Gazeta aveva denunciato che oltre 100 uomini sospettati di essere omosessuali erano stati rapiti nei giorni precedenti, nell’ambito di una campagna coordinata. Secondo quanto riferito, gli uomini erano stati sottoposti a maltrattamenti e torture e almeno tre di loro erano stati uccisi. La giornalista che aveva svolto l’inchiesta è stata minacciata.
Le autorità russe hanno dichiarato di aver avviato un’indagine preliminare. Amnesty International chiede di svolgere indagini tempestive e approfondite sulle notizie di rapimenti, torture e omicidi di persone omosessuali in Cecenia, assicurare i colpevoli alla giustizia e prendere tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza delle persone che possano essere a rischio in Cecenia.
“Il tempo stringe per gli omosessuali della Cecenia, che vivono all’ombra di una terrificante epurazione. Sollecitiamo la comunità internazionale ad aprire le porte a tutti coloro che fuggono dalle persecuzioni omofobe in Cecenia”, ha dichiarato John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa e l’Asia centrale.
“Le autorità cecene sostengono che gli omosessuali non esistono. Nei prossimi giorni in tutto il mondo dimostreremo il contrario e diremo agli omosessuali in Cecenia che li riconosciamo e chiediamo la loro protezione”, ha aggiunto Dalhuisen.