Successo del Fronte Polisario al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Il Consiglio di sicurezza ha adottato venerdì 28 aprile una risoluzione che contribuisce a rilanciare i negoziati tra il Marocco e il Fronte Polisario con lo scopo di organizzare un referendum di autodeterminazione per il popolo Saharawi.
È stata prolungata la MINURSO Référendum au Sahara Occidental) fino al 30 aprile 2018. Tutto è iniziato quattro mesi fa. Il Marocco uscì dal confine stabilito con il cessate il fuoco imposto dall’ONU del 1991 e asfaltò una strada nella zona di Guerguerat vicino al confine con la Mauritania. Una provocazione inaccettabile per il Fronte Polisario e la RADS (Repubblica Araba Democratica Saharawi) che sanno che ogni settimana da 200 a 300 camion partono per l’Africa occidentale, soprattutto per il Senegal con varie merci. A causa di ciò il Fronte Polisario ha inviato una dozzina di uomini armati nella zona. La tensione aumenta rapidamente nella regione. Considerato il rischio di confronto armato, l’Onu ha chiesto al Marocco e al Fronte Polisario di ritirare le loro forze dalla zona. Rabat accetta, i saharawi convinti a ragione di essere nella propria, si rifiutano .Il nuovo segretario generale dell’ ONU, il portoghese Guterres fa un rapporto sulla situazione in cui chiede al Fronte Polisario di ritirare le sue forze dalla zona. Il Consiglio di Sicurezza è convocato. Il Fronte del Polisario e la RADS dimostrano allora una buona capacità di manovra ore prima della riunione del Consiglio di Sicurezza, ritirano i loro uomini armati dalla zona di Guerguerat. In questo contesto è stata importante la dichiarazione di Michele Sison, il rappresentante della delegazione statunitense,: “Non ci permetteremo di deviare dal nostro obiettivo che è quello di consentire al popolo del Sahara Occidentale a tenere un referendum sul futuro status del territorio.” Il sogno marocchino cade a pezzi.
Il Consiglio di sicurezza si è impegnato, quindi con la risoluzione approvata il 28 aprile all’unanimità sul Sahara Occidentale, a mettere fine a allo stallo politico apoggiando il rilancio del processo dell’ONU per l’autoderminazione del popolo saharawi, bloccata dal Marocco dal 2012.
Il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale dell’Algeria, Ramtane Lamamra, ha dichiarato che l’estensione del mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO) ” è per la causa saharawi un successo diplomatico “.
Il popolo saharawi ha vinto una battaglia, non ancora la guerra il cui obiettivo finale è l’indipendenza del Sahara Occidentale.