Jean-Luc Mélenchon di Francia Ribelle ha messo in guardia gli “insoumis” contro il terribile errore di votare al secondo turno delle presidenziali, il prossimo 7 maggio, Le Pen del Front National. È una netta risposta di rifiuto all’appello di Marine Le Pen ai 7 milioni di elettori che hanno votato al primo turno France Insoumise. Lo slogan usato da Le Pen è “Bisogna arginare Macron”, in quanto, secondo lei, molti sono i punti in comune: dall’euroscetticismo alla proposta di anticipare l’età pensionabile a 60 anni, fino alla volontà di abrogare la riforma del lavoro di Hollande, ispirata proprio da Macron. Ha chiesto loro di mettere da parte temporaneamente le divergenze, per poi riprendere la discussione sui temi di fondo dopo le elezioni, in quanto Macron, banchiere esponente della finanza arrogante, rappresenta la continuità con la politica dell’oligarchia finanziaria.
Jean-Luc Mélenchon dopo il risultato del primo turno ha indetto una consultazione tra circa 450mila insoumis su come votare: astensione, scheda bianca o Macron. La consultazione si chiuderà martedì 2 maggio. Domenica sera il leader di France Insoumise su TF1 ha ribadito la totale opposizione alla Le Pen e ha invitato Macron a fare un passo indietro ritirando il suo disegno di legge di riforma del lavoro. Ha ricordato che già alle regionali del 2015 aveva rifiurato di aderire a un generico fronte repubblicano.
Mélanchon ha affermato: “Non v’è alcuna ambiguità nella mia posizione… Non voterò Fronte Nazionale, combatto il Fronte Nazionale. E dico a tutti quelli che mi ascoltano: non fate il terribile errore di votare il Fronte Nazionale perché si significherebbe spingere il paese ad un incendio generale di cui nessuno vedrebbe la fine.”
Secondo Mélanchon i francesi si sbarazzeranno di Le Pen e poi, alle prossime legislative della politica di Macron. Inoltre ha informato che potrebbe candidarsi alle legislative a Marsiglia, Tolosa o a Lille. Questa posizione conferma l’intelligenza politica del leader di Francia Ribelle. Nell’ottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci va ricordato che Jean-Luc Mélanchon è un gramsciano.” Je suis gramscien; celui qui a l’hégémonie culturelle a gagné.”