Pare che la pressione funzioni: dopo la protesta online del 30 marzo la banca Intesa SanPaolo ha deciso di non partecipare all’ultimo rifinanziamento dell’ETE (Energy Transfer Equity), azienda a capo delle società che finanziano l’oleodotto Dakota Access! È un passo avanti, ma la banca è ancora molto esposta con il progetto. Per questo Resistance Events Italy,Women’s March – Milan e American Expats for Positive Change hanno organizzato una seconda protesta online per giovedì 27 aprile, per mantenere alta l’attenzione sul tema DAPL e chiedere a Intesa SanPaolo di divestire dall’oleodotto.
Oltre a Intesa SanPaolo, quattro altre banche in precedenza coinvolte nel prestito rinnovabile all’Energy Transfer Equity hanno scelto di non sostenere un nuovo credito – ABN Amro (Paesi Bassi), DNB (Norvegia), ING (Paesi Bassi) e RBS (Scozia) – mentre quattro banche che non facevano parte della sua linea di credito in marzo hanno deciso di finanziare la compagnia. Si tratta della Bank of Nova Scotia (Canada), della CIBC (Canada), della Fifth Third Bank (Stati Uniti) e della TD Bank (Canada).
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