Oggi, lunedì 27 marzo iniziano al Palazzo di Vetro dell’Onu di New York i negoziati per arrivare ad “uno strumento giuridico internazionale inteso a vietare ed eliminare le armi nucleari”. E’ la prima sessione di una Conferenza istituita con voto a maggioranza dall’Assemblea Generale dell’ONU del 23 dicembre 2016 (113 voti favorevoli, 35 contrari e 13 astensioni, prima delle successive tre defezioni, tra le quali l’Italia).
La seconda sessione si terrà sempre al Palazzo di Vetro dal 15 luglio al 27 luglio. L’iniziativa rappresenta la “storica” rivolta degli Stati non nucleari che fuoriescono dal percorso del Trattato di non proliferazione (pur dichiarando di rispettarne lo “spirito”).
Hanno votato contro le principali potenze nucleari: USA e Russia. Ma anche Francia e Regno Unito. In generale hanno votato contro i Paesi NATO con la significativa astensione dell’Olanda. Altri importanti NO vengono da Australia, Israele, Giappone e Corea del Sud.
Il fronte dei Paesi nucleari è rotto dalle astensioni di Cina, India e Pakistan.
Un caso a sé è l’Italia che, come si è accennato, il 23 dicembre ha votato SI dichiarando poi di essersi sbagliata, come confermato dal sottosegretario Mario Giro in risposta ad una interrogazione del M5S (seduta della commissione esteri del Senato del 2 febbraio 2017).
I disarmisti esigenti, videoregistrati da Radio Radicale, con la presentazione dei portavoce Alfonso Navarra ed Antonia Sani, hanno stamattina illustrato i motivi della sollecitazione al governo Gentiloni di una presenza positiva e propositiva dell’Italia alla Conferenza di New York, così come richiesto alla Camera dalle due mozioni con primi firmatari Donatella Duranti e Manlio Di Stefano; ed al Senato con primo firmatario Roberto Cotti.
Sono intervenute, sottolineando l’importanza del ruolo delle donne e dei giovani all’interno della società civile per premere sui governi e per costruire una autentica e fattiva cultura di pace: Giovanna Pagani (Wilpf Italia) ed Heidi Meinzholt (Wilpf Europa), riportando le conclusioni del Summit europeo delle sezioni WILPF : “Unite per cambiare l’Europa”. Hanno preso la parola anche Manlio Giacanelli (IPPNW Italia) e Patrick Boylan (Peacelink).
Sono state lette le dichiarazioni del Senatore Roberto Cotti, del M5S e dell’on. Paolo Bolognesi del PD, sotto riportate.
Alle 15.00, sempre al CESV in via Liberiana, si è poi tenuto un incontro con comitati, sindacati di base e movimenti pacifisti che ha deciso di rilanciare la mobilitazione contro il nucleare militare in Italia collegandola con l’obiettivo del bando internazionale degli ordigni nucleari, ed in rapporto a scadenze del movimento come quella del prossimo vertice del G7 a Taormina, per denunciare le manovre delle potenze che che determinano, concretamente, per tutti i popoli del pianeta guerre, oppressione, diseguaglianze sociali, devastazione ambientale, razzismo.
Il disarmo nucleare – è l’impegno dei convenuti – dovrà giocare un ruolo nello sviluppo della mobilitazione di donne e uomini che rifiutano un ordine mondiale stabilito da pochi (lélite dell’1%) che causa morte ed oppressione per i popoli e accresce povertà e miseria anziché debellarle.
La proposta unificante è quella di presidi con striscione unico davanti a TUTTI i siti del nucleare militare in Italia (non solo Ghedi ed Aviano, ma ad es. anche i porti dove transitano le centrali nucleari galleggianti della VI Flotta USA), recanti una scritta identica che metta insieme sia la lotta internazionale per la proibizione giuridica delle armi nucleari, passo indispensabile per la loro eliminazione effettiva, sia la lotta locale per rimuovere le atomiche dall’Italia e recedere dalla condivisione nucleare NATO.
*I Disarmisti Esigenti sono una coalizione sociale di organizzazioni, nonché di attiviste e attivisti e personalità nonviolente, stimolate dall’appello di Stéphane Hessel ed Albert Jacquard ad “esigere un disarmo nucleare totale”; un accordo operativo che si costituisce come strumento culturale e politico per radicare anche in Italia la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari.
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