Il Presidente dell’Unione dei Comuni della Valle Susa Sandro Plano, con una lettera inviata oggi al Presidente Jean-Claude Juncker e alla Commissaria dei Trasporti Violeta Bulc, ha denunciato il comportamento della Commissione europea “che non ha rispettato lo spirito della legislazione europea” per aver deciso di “finanziare i lavori di scavo del tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte, assunta attraverso l’accoglimento acritico delle decisioni del Governo italiano senza l’accordo con le Amministrazioni locali”, in assenza di una gara d’appalto europea. Questo documento riassume bene tutta la storia.
Questa denuncia dei Comuni della Valle Susa fa seguito alla Risposta che la Commissaria europea Violeta Bulc ha dato il 13 febbraio scorso ad un’Interrogazione scritta alla Commissione Europea inviata l’11 novembre 2016 da alcuni Deputati europei “per conoscere in base a quale criteri siano stati assegnati fondi europei per l’esecuzione dei lavori di scavo del tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte in assenza di una gara d’appalto”.
Violeta Bulc nella sua Risposta ha candidamente dichiarato che “A seguito dell’Accordo politico del 2008 (accordo di Pracatinat) con le autorità locali, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha riconosciuto la galleria della Maddalena come variante del tunnel di Venaus, ha riveduto il valore totale delle attività”.
Nella sua lettera Sandro Plano ricorda a Jean-Claude Juncker e a Violeta Bulc che “non è mai stato sottoscritto nel 2008 dalle Amministrazioni locali il cosiddetto “Accordo di Pracatinat”, come anche dettagliatamente ricordato nella Sentenza del Tribunale Permanente dei Popoli” (a pag. 10 della Sentenza del TPP) “Secondo quanto emerso nella compiuta istruttoria la ricostruzione (riportata nel Quaderno n. 7 dell’Osservatorio), non corrisponde in alcun modo alla realtà: il documento definito “Accordo” non venne sottoscritto da alcun Sindaco ma solo dal Presidente dell’Osservatorio (Mario Virano, N.d.R.)”.
In conclusione di questa lettera-denuncia Sandro Plano afferma che “I Comuni della Valle Susa, la Città di Torino e molti Comuni della cintura hanno Deliberato (tra il 1998 e il 2016, N.d.R.) la propria contrarietà al progetto di attraversamento della Valle Susa da parte di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione e sono usciti dall’Osservatorio costituito per l’esame del progetto. Gli stessi Comuni hanno ribadito la necessità di entrare nel merito di una politica dei trasporti che risponda ai veri problemi dei cittadini, a partire dal trasporto locale e dalla messa in sicurezza delle reti ferroviarie esistenti.”
Intanto il Ministro Graziano Delrio gioca a fare il No TAV dichiarando a L’Espresso (16/3/2017) Basta con i mega appalti ! «Vanno realizzate le opere di cui la popolazione è convinta, il dibattito pubblico dev’essere la pre-condizione per farle», ci aspettiamo ora che il Governo Gentiloni tiri le conseguenze e cambi rotta. Ma Graziano Delrio nella stessa intervista ha anche volutamente confuso le carte dichiarando che il costo della Torino-Lione per l’Italia sarà di un solo miliardo di €, mentre il costo per l’Italia (tratta transfrontaliera e tratta italiana) potrebbe essere non inferiore a 5 miliardi, dato che il nostro Paese finanzierà una buona parte dei costi della Francia.