Il Plan Colombia fu una iniziativa militare e diplomantica dell’imperialismo americano, messa in atto a iniziare dal 1998-1999 sotto il governo colombiano di Andrés Pastrana Arango e quello americano di Bill Clinton. Lo scopo era quello di sconfiggere il traffico di droga e la guerriglia.
Amnesty International criticò duramente l’iniziativa, in quanto forze della sicurezza colombiana addestrate dagli USA furono coinvolte nel tollerare e appoggiare abusi dei paramiltari di estrema destra. La strategia contro il narcotraffico fu basata principalmente sulla fumigazione aerea che colpì coltivazioni legali e causò problemi di salute. Inoltre il Plan Colombia assegnò premi monetari per l’uccisione di guerriglieri che favorì i falsos positivos, assassinio di civili fatti passare come combattenti delle FARC-EP o dell’ELN, la cui raponsabilità politica fu del presidente Alvaro Uribe e del suo ministro della difesa Manuel Santos.
Attualmente,, mentre le FARC-EP sta realizzando l’Accordo Definitivo di pace e l’ELN sta negoziando la pace a Quito, Ecuador, i narcotrafficanti e i paramilitari esistono ancora in Colombia e costituiscono ostacoli importanti alla pace stessa.
Amnesty International nel suo rapporto Colombia 2016-2017, divulgato il 22 febbraio a Parigi,
https://www.amnesty.org/en/countries/americas/colombia/report-colombia
ha denununciato l’attività criminale dei paramilitari e l’aumento degli assassinii di difensori dei diritti umani. Amnesty Iinternational sostiene che se la firma della pace con le FARC-EP e il cessate il fuoco con l’ELN hanno ridotto, se non eliminato, l’impatto del conflitto armato sulla popolazione civile questa soffre dell’allarmante presenza di gruppi paramilitari. Il rapporto racconta alcuni esempi di questa situazione come la incursione di un gruppo armato di circa 150 paramilitari delle Autodefensas Gaitanistas de Colombia o Clan del Golfo nella comunità afrocolombiana di Teguerré, Chocò. Così scrive AI: “Le comunità indigene, afrocolombiane e campesinas, innanzitutto quello che vivono in zone di interesse agroindustriale, minerario e infrastrutturale continuano a far fronte ad abusi e violazioni.”
Il rapporto informa che, responsabili i paramilitari, durante il 2016 vi sono stati per lo meno 75 assassinii di difensori di diritti umani e innumerevoli minacce.
Uno dei compiti principali dell’accordo tra governo e FARC è quello di disarticolare i gruppi paramilitari che tra l’altro stanno occupando le zone abbandonate dalla guerriglia.
Un politico che a suo tempo combattè contro il Plan Colombia e ora si batte per la pace e contro i paramilitari è Iván Cepeda Castro senatore del Polo Democrático nel parlamento colombiano che giovedì 23 febbraio ha inviato un importante messaggio alla conferenza stampa a Roma di Giovanna Martelli sulla pace in Colombia.
Roma – Colombia – Conferenza stampa di Giovanna Martelli (23.02.17)