Sottolineo che trovo straordinario trovarci qui a discutere di questioni apparentemente distanti dagli avvenimenti politici e sociali. Nella vostra convocatoria affermate che questa civiltà planetaria sarà una conseguenza della tendenza verso la globalizzazione e che non si tratta di una meccanica storica, ma piuttosto di una deliberata costruzione di un progetto umano.
Il solo fatto che ci sia gente, nei Parchi di Studio e Riflessione, che si mette d’accordo per influire sul processo umano in funzione della creazione di una civiltà globale, è qualcosa di molto speciale.
Sono stato formato dagli insegnamenti di Silo, come molti di noi qui, e ho seguito il suo messaggio per approfondire la ricerca del senso della vita. E’ questo lo sguardo che orienta questo lavoro sulla spiritualità.
Qualcosa mi impedisce di proiettarmi in questo nuovo mondo, questo mondo nuovo è giá qui, a volte mi sembra di sfiorarlo, a volte vedo i limiti che impediscono che si manifesti. Come posso superare le difficoltà che la mia coscienza interpone al futuro. La mia coscienza ha dei limiti, sono i limiti della mia memoria, del mio passato, delle mie convinzioni. Saltare il recinto e vedere un altro essere umano. Ti temo, che dirai del mio scritto, ti sembrerá buono, ti sembrerá che tutto questo è stato giá detto, ti temo e mi difendo e nascondo la mia paura dietro a parole complicate. Sono qui davanti a te, non voglio mentire, non so cos’é la spiritualità, dove la cerco, dove si trova, mi sfugge come il vento.
Dentro di me, in ognuno di noi c’è qualcosa che spinge, qualcosa difficile da esprimere con le parole conosciute, per questo mi affogano nella gola, il discorso si fa lungo e non riesco a raccontartelo. Ecco cosa sucede nel tentativo di parlare di spiritualità, c’é qualcosa che stride dentro di me quando vorrei dire, apriamo gli occhi, tutto è cambiato, è successo qualcosa, molto velocemente, il mondo che conoscevamo non esiste e il nuovo splende così forte che ci abbaglia impedendoci di vederlo. Mentre il vecchio mondo muore, un tempo moderno e postmoderno, svaniscono le sue ideologie e i suoi sogni, un debole segnale si accende, e non piú in cielo, né nei libri o negli oggetti. Sembra stia succedendo lo stesso ovunque, qualcosa di nuovo sta succedendo nel paesaggio umano e quando lo riconosco in me comincio a riconoscerlo anche negli altri.
La spiritualità si esprime in ogni cosa di cui si parla, ma come si parla della spiritualità in se stessa? La spiritualità che nutre la civiltà che sta nascendo appena illumina con i suoi primi raggi, che mi accolgono con un debole calore mattutino. E mi ritrovo a forzare le parole, impadronendomi di ció che non è mio, spiegando, quando in realtá volevo solo ringraziare. Per un attimo nel calore di una fredda mattina ho toccato l’intoccabile, o forse l’intoccabile mi ha toccato. Cos’e’ questo qualcosa, che posso guardare solo fugacemenete, presenza furtiva che riempie tutto ció che sono. Tutta la mia vita per elevare il valore dell’umano, nulla è più importante dell’essere umano, ma chi è l’essere umano? Ti guardo, tu reagisci, gesticolo, ti ammalio con la mia magia, reagisci, reagisco, qualcosa sta succedendo tra te e me, ti guardo ancora ma adesso vedo qualcosa di tuo dentro di me, qualcosa dentro di me mi accetta, qualcosa dentro di me mi rifiuta, ti guardo di nuovo e sei dentro di me, ti avvolgo con i miei sentimenti, sono dentro di te, mi avvolgi.
Chi sei tu? Dove sei? Trapassiamo i limiti, un sentimento molto grande attraversa l’istante. Le mie parole sono giochi, giochi che sembrano indicare una direzione e all’improvviso camminiamo in direzione opposta e allora irrompe un silenzio e qualcosa si fa presente, che invade ed emoziona. Lo faccio per te, se lo facessi per me non funzionerebbe, lo faccio per te ed e’ quanto di piu’ grande posso fare per te e per me. Stiamo cercando di esprimere l’esperienza del trascendente, l’esperienza del senso che si trova in tutti noi e che si sta manifestando. È la nuova spiritualità. Dobbiamo farle spazio, è necesario liberare il paesaggio affinché raggiunga tutti noi come un’onda dolce che ci sorprende ignari sulla spiaggia e ci stordisce, ci smuove e ci rinnova.
Se questa esperienza è giá qui, se la riconosco, vorrei vivere in essa, ricorrere ad essa, ma non ce la farò senza di te, ne tu senza di me. Ma se ti forzo, se ti controllo, se ti manipolo per piegarti ai miei desideri, quella luce si spegne e tutto diventa di nuovo grigio. Più grigiume, più mi dispero, più ti forzo e più si nasconde quell’essenza che una volta ho visto passare.
Abbiamo il sospetto che per diverse circostanze proprie dell’epoca, la coscienza si sta preparando per essere inondata da un nuovo significato, conservato nella sua profonditá, cosí un grande cambiamento si fa spazio nel mondo di oggi. L’incontro tra culture, l’indebolimento delle credenze, nuove scoperte come la vita sintetica e la vita extraterrestre, la crisi degli Stati, delle chiese, e le banche, l’atmosfera generale di non senso, mostrano un mondo morente, ma allo stesso tempo l’essere umano si libera dei suoi padroni per recuperare la sua libertà.
Quindi, allora, allora … Allora ci troviamo di fronte a un’esperienza che sta emergendo e che comincia ad esprimersi dentro di noi; cosa devo fare per veder crescere quest’esperienza dentro di me, cosa posso fare per mostrarla alle persone piu’ care, cosa posso fare per mostrarla a tutta la gente?
Quest’esperienza può diventare la cosa più importante della mia vita e il centro delle mie azioni.
Ci sono alcune cose da osservare nel darsi di questa spiritualità. La violenza, cioé il controllo di un altro essere umano attraverso vari mezzi, blocca il contatto con quest’esperienza. La violenza non è una condotta aggressiva o passionale qualsiasi; sono azioni volte a controllare o manipolare la libertà di un altro essere umano o gruppi umani. La violenza si oppone alla libertà e al senso. Qualunque concentrazione di potere è una forma di violenza. Nel sistema sociale la potenza è un valore, il senso dell’azione è dato dalla conquista di una certa posizione e di potere.
Questa direzione mentale non facilita la ricerca del profondo e l’accesso ad esperienze con senso. In questo contesto, dobbiamo lavorare per la trasformazione sociale per limitare la concentrazione del potere attraverso la non violenza.
La ricerca di un senso e la necessità di entrare in contatto con esperienze con senso, orienta la mia azione in direzione non violenta, a favore della trasformazione delle situazioni di violenza. Ci lanciamo nel mondo attraverso i nostri desideri, che consideriamo il significato delle nostre azioni. Questo meccanismo di coscienza è studiato molto nella nostra psicologia, in quanto è alla radice della sofferenza mentale. Il senso dell’azione non è ottenere l’oggetto del desiderio della coscienza, ma finiamo per confondere il desiderio e a volte lo stesso oggetto con il Senso. Il Senso è un’esperienza che tinge ogni rappresentazione della coscienza e le azioni a cui questa da luogo.
L’azione è il vincolo tra la coscienza e il mondo. La coscienza traduce tutti i suoi impulsi in rappresentazioni che finiscono per attivare il corpo nel mondo. Tutti gli impulsi provengono dal mondo esterno e dal mondo interno. Ma nella profondità di quel mondo interiore, in un limite senza limiti, in un vuoto riempito dal silenzio, in una sospensione di qualsiasi fluire, un significato che proviene da questa profondità ingloba la coscienza, che traduce quest’assenza di impulsi con rappresentazioni cariche di Senso e le trasferisce nel mondo umano attraverso l’azione. L’azione ha senso se orgina dal Senso.
Ma questa esperienza di senso che e’ alla base del tema che stiamo sviluppando, ha bisogno dell’altro per essere risvegliata, più precisamente richiede un tipo di azione o un tipo di disposizione verso l’altro che permette la comunicazione con l’esperienza del Senso. E’ per questo che l’atto morale è quello destinato a liberare gli altri dalla loro violenza e dalla loro sofferenza, e chi lo realizza lo sperimenta come unitá e senso. “Quando tratti gli altri come vorresti essere trattato ti liberi”.
L’altro fattore da notare, nella misura in cui si approfondisce l’esperienza, è la progressiva perdita del timore alla norte. Nel non Senso si vive identificati con il corpo, i desideri, vivo aggrappato all’io. La morte terrorizza perché quando muore il corpo, muore l’io e non resta nulla, muoio. Genera tanto terrore che preferisco vivere senza la consapevolezza della finitezza, sapendo che morirò, ma credendo che non moriró. La coscienza è sempre allucinata, incurante della morte, agisce come se la morte non esistesse. La coscienza si obnubila con il divertimento e il consumo, dimenticando di esistere.
Qualcosa succede con l’esperienza del Senso, in cui un qualcosa, un altro, un osservatore o un testimone, e’ qui, insieme a uno, non sono io, la sua presenza mi commuove e mi fa dubitare della morte.
I tre fattori esposti, il tema della violenza, il tema dell’azione e il tema della morte si alterano completamente in base all’esperienza del Senso. Quest’esperienza con Senso cambia la direzione della mia vita. La fa ruotare leggermente e questa piccola virata genera grandi cambiamenti nella struttura psichica. La nonviolenza potrebbe smettere di essere un’aspirazione per cominciare ad essere sentita come una necessita’, l’altro e cio’ che faccio con l’altro lo riconosceró come la mia reale possibilità di liberazione, e morire potrebbe diventare un’esperienza interessante e felice. Se così fosse, se c’è una porta aperta verso il Profondo prevediamo che si accelererá la desestrutturazione del sistema e potremmo trovarci di fronte a un cambiamento psichico che si proietterá effettivamente verso la prima civiltà planetaria.
Nei Parchi di Studio e Riflessione si lavora per facilitare l’accesso a queste esperienze con Senso. Si tratta di renderle disponibili a tutti, senza scontrarsi con le tradizioni culturali, senza discutere con la propria religione o irreligione, un’esperienza che riempia di luce la coscienza. Un’esperienza che senza scontrarsi con le nostre credenze, possa inondarci di un Senso nuovo in una direzione vissuta con valore. Un’esperienza apace di metterci in comunicazione con gli spazi profondi, con qualcosa che è qui, dentro, dietro i pensieri, un silenzio che mi parla, dietro il silenzio, piu’ indietro della calma …
Traduzione dallo Spagnolo di Annalisa Pensiero