Kuwa Shamal, pastore della Chiesa sudanese di Cristo, è stato rilasciato il 2 gennaio dopo che un tribunale di Khartoum, la capitale del Sudan, lo ha assolto da una serie di accuse relative alla sicurezza nazionale che avrebbero potuto costargli la pena di morte.
Shamal era stato arrestato oltre un anno fa, il 18 dicembre 2015, senza alcun mandato. Tre giorni dopo era stato posto in libertà provvisoria ma era stato nuovamente arrestato il 25 maggio 2016, di nuovo senza mandato.
Secondo la pubblica accusa, Shamal aveva svolto attività di spionaggio, incitato all’odio contro il governo appoggiando la rivolta dei Nuba nello stato del Kordofan meridionale e diffuso notizie dannose per la reputazione del Sudan.
Come conferma la sentenza di assoluzione, Shamal non è stato riconosciuto colpevole di niente del genere. Il suo unico “reato”, destino comune a diversi missionari in Sudan negli ultimi anni, pare dunque essere stato quello di aver raccolto informazioni sulla persecuzione dei cristiani.