Importante dichiarazione di 200 giuristi europei a sostegno del diritto di boicottare Israele per difendere i diritti dei Palestinesi
- Noti giuristi e avvocati provenienti da 15 paesi europei ritengono l’attività del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) “un legittimo esercizio della libertà di espressione”
- Tra i firmatari l’ex magistrato e membro del Consiglio Superiore della Magistratura Livio Pepino e altri 12 giuristi italiani
- Nel 2016 l’Unione europea, i governi di Svezia, Irlanda e Olanda e organizzazioni come Amnesty International hanno affermato il diritto al BDS
Circa 200 giuristi e avvocati provenienti da 15 nazioni europee, tra cui oltre una dozzina dall’Italia, hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermano che il movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza per i palestinesi è “un legittimo esercizio della libertà di espressione”.
Tra i firmatari giuristi di fama mondiale del calibro del giurista sudafricano John Dugard, già giudice presso la Corte internazionale di giustizia; Sir Geoffrey Bindman, membro onorario del Consiglio della Regina nel Regno Unito; José Antonio Martín Pallin, già giudice della Corte Suprema in Spagna; Alain Pellet, Cavaliere della Legione d’Onore in Francia; Guy Goodwin-Gill, già consigliere giuridico per l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); Livio Pepino, già magistrato, consigliere della Corte di Cassazione e membro del Consiglio Superiore della Magistratura in Italia; Eric David, già consulente legale del Consiglio d’Europa e del governo belga; Robert Kolb, già esperto legale per il Comitato internazionale della Croce Rossa e il Ministero degli affari esteri svizzero; Marco Sassòli, già vice capo della divisione legale del Comitato internazionale della Croce Rossa; Michael Mansfield, Consiglio della Regina nel Regno Unito; Lauri Hannikainen, membro della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI); e Géraud de la Pradelle, che ha condotto l’inchiesta civile sul coinvolgimento della Francia nel genocidio nel Rwanda del 2004.
Pur non dichiarandosi né a favore né contrari al BDS, i giuristi europei difendono il diritto di promuovere i diritti dei palestinesi in base alla legalità internazionale attraverso misure BDS contro Israele. I giuristi affermano: “Gli Stati che vietano il BDS stanno minando questo diritto umano fondamentale [la libertà di espressione] e minacciano la credibilità dei diritti umani, esentando un determinato Stato dall’essere destinatario di misure pacifiche volte a ottenerne il rispetto del diritto internazionale”.
La dichiarazione dei giuristi arriva dopo che simili affermazioni sul diritto al BDS sono state espresse da parte dell’Unione europea, dei governi di Svezia, Irlanda e Olanda nonché da parte di Amnesty International, della Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH) e di centinaia di partiti politici, sindacati, e organizzazioni della società civile europei, tra cui la FIOM e la Rete Ebrei contro l’occupazione (Rete ECO).
In controtendenza, in Italia è stato presentato un disegno di legge volto a criminalizzare il boicottaggio.
Accogliendo con favore l’importante dichiarazione dei giuristi, a nome del Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC), la più grande coalizione della società civile palestinese che guida il movimento globale BDS, Ingrid Jaradat ha affermato: “Questo è un momento decisivo nella lotta contro la guerra legale, palesemente repressiva, di Israele contro il movimento BDS per i diritti dei palestinesi. I principali giuristi europei hanno ora confermato che sostenere e promuovere i diritti dei palestinesi in base al diritto internazionale è un diritto legalmente garantito per gli europei e, in effetti, per tutti i cittadini del mondo. I disperati tentativi di Israele di mettere fuori legge il movimento BDS e di silenziare i suoi sostenitori attraverso leggi ad hoc minaccia lo spazio democratico, come hanno affermato i giuristi nella loro dichiarazione”.