La situazione a dir poco delicata che vive la Grecia in questo periodo viene annunciata da molti piccoli, gravi segnali. Uno di questi ci viene dalle sue isole, che non solo in molti casi sono in vendita, ma che vengono sistematicamente private dei loro servizi essenziali. Caso esemplare è quello di Limnos (chiamata anche Lemno), che secondo il piano di tagli del Ministero della Sanità verrà privata del suo unico nosocomio.
Isola del mar Egeo che ospitò la prima tappa della spedizione degli Argonauti alla ricerca del vello d’oro, secondo la leggenda abitata da sole donne dopo che queste ultime per una maledizione di Afrodite avevano sterminato tutti gli uomini, con le sue numerose spiagge Limnos è tra l’altro nel novero delle mete turistiche più attraenti della Grecia. Sia i circa 20.000 residenti che i turisti estivi dovranno quindi pregare di star bene in salute, visto che con la chiusura dell’attuale ospedale la struttura ospedaliera più vicina si troverebbe a Lesbo, ad una distanza di 84 miglia marine, che equivalgono a circa 6 ore di traghetto. Senza contare che i collegamenti giornalieri tra le due isole non sono frequenti. Qualora si volesse raggiungere Atene, la cosa verrebbe a costare circa 200 euro di biglietto.
Non che allo stato attuale la situazione sia rosea: l’ospedale pubblico dell’isola in procinto di essere chiuso ha subìto negli anni diverse ondate di riduzione dei finanziamenti. Solo sei medici prestano servizio nella struttura, non ci sono specialisti, gravemente compromessi sono i pasti dei malati e l’adeguata pulizia del centro. Dalle voci di spesa sono già state cassate l’aria condizionata per i mesi estivi ed il riscaldamento per quelli invernali.
Tutto ciò fa davvero rabbrividire ed il climax della rabbia lo si può facilmente raggiungere se si pensa che mentre sanità, scuola e welfare vengono depauperati sistematicamente già da oltre due anni, Atene lo scorso anno si è distinta all’interno di tutta l’area Nato come il secondo paese che ha speso più denaro nell’acquisto di armi. A livello europeo, nel quadrienno 2007-2011 la Grecia è stato il primo importatore di armamenti. E l’isola di Limnos, molto vicina al Bosforo turco, è tra i posti più militarizzati del paese.
Il difficile sarà spiegare agli isolani, nel momento in cui si sentiranno male, come curarsi con fucili e pistole.
Il blog “Ruinas griegas” dello spagnolo El País riporta la notizia e commenta più ampiamente la crisi greca.