“La pobreza energetica mata” Da quattro giorni questo è il grido portato avanti con tabelloni in Spagna in manifestazioni di strada o sui “social networks” dopo la morte di Rosa, una anziana di 81 anni di Reus (nella provincia di Terragona) , a causa dell’incendio della sua stanza provocato da una candela. Rosa non aveva più l’elettricità, la compagnia GAS Natural Fenosa, privata, aveva tagliato l’erogazione per insolvenza.
Non sarebbe forse più corretto dire la politica privatizzata (od ingiusta) dei servizi pubblici essenziali (acqua, elettricità, gas, alloggio….) uccide gli impoveriti ?
Secondo i dati pubblicati da varie fonti dopo la morte di Rosa, ci sono 5 milioni di persone in Spagna che passeranno (?) l’inverno senza riscaldamento; In Italia, secondo i dati dell’ISTAT una persona su 10 vive (2015) in famiglie in stato di povertà di deprivazione materiale , cioè senza accesso ai beni di base per vivere (cibo, energia, acqua sana). Il numero di impoveriti in Europa non ha fatto che aumentare a causa delle politiche di austerità. Ci sono ora più di 124 miloni d’impoveriti nell’Unione Europea. Anche il numero dei miliardiari è aumentato : sono 342. Cosi tra il 2009 ed il 2015 il numero delle persone in stato di povertà e di indigenza assoluta ( senza soldi per pagare il riscaldamento o far fronte a spese impreviste) ha superato i 50 milioni.
La storia degli ultimi 50 anni mostra che il sistema economico oggi dominante “è un’economia che uccide”. E’ l’ingiustiza sociale che uccide. Perché nega e, per questo smantella, i diritti alla vita per tutti in dignità ed uguaglianza.In effetti, in molti paesi nuove regole hanno reso più difficile il distacco dell’elettricità, del gas, dell’acqua, ma non lo vietano. Inoltre, i ricorsi in tribunale da parte delle grandi mprese erogatrici di detti servizi per far dichiarare illegale le sentenze dei giudizi che vietano loro i distacchi la dice lunga sulla cultura della giustizia sociale degli attuali poteri economici dominanti. Sono essi i veri responsabili della morte di Rosa.
Dare del denaro per mangiare o pagare le bollette dell’elettricità, dell’acqua, dell’affitto non è una soluzione. Occorre – e la stessa Banca mondiale ha dimostrato, fin dal 1995 in occasione della Conferenza Mondiale sulla povertà e l’esclusione sociale a Copenhaguen, che è finanziaramente possibile –
promuovere un sistema di protezione e sicurezza sociale universale (come universali sono i diritti umani).