Sebbene chiunque avesse visto come Silo negli ultimi mesi apparisse fisicamente debilitato, l’annuncio di due settimane fa che confermava la sua grave insufficienza renale è stata comunque uno choc e nessuno immaginava che la fine sarebbe arrivata così in fretta.
Tomas Hirsch, un caro amico per decenni ed ex candidato per la Presidenza Cilena, ha detto ieri sera, *”E’ morto come qualcuno che non solo non credeva nella morte, ma soprattutto considerava la vita come parte della trascendenza.”*
Secondo i referti, il filosofo e guida spirituale, i cui libri sono stati tradotti in decine di lingue, è deceduto intorno alle 22:00 in Argentina, accompagnato dalla moglie e da uno dei suoi figli.
Hirsch ha continuato il suo tributo dicendo: *”La sua eredità è così ampia che si stenta a coglierne la dimensione. E ‘un uomo che ha messo in moto un progetto che trascende assolutamente nel tempo, un progetto di trasformazione personale e sociale, che è stato tradotto in numerose organizzazioni del pianeta: un messaggio politico, sociale, culturale e soprattutto spirituale.”*
In tutto il mondo dal Mozambico all’Ungheria, dall’Argentina all’India e dagli Stati Uniti alle Filippine, i suoi seguaci si riuniranno nei Parchi di Studio e Riflessione, che lui stesso ha messo in moto, per consolarsi a vicenda e celebrare la vita di un uomo che denunciò e volse le spalle all’ordine costituito delle cose praticamente dal momento in cui ne divenne consapevole.
La sua prima uscita pubblica risale al 1969, con il discorso su **”La Guarigione della Sofferenza”** pronunciato sulle Ande in un piccolo paese di montagna chiamato “Punta de Vacas”, che è l’unico luogo dove le autorità militari in Argentina gli avrebbero permesso di parlare. In questa occasione, dopo aver spiegato che il desiderio porta alla violenza e dopo aver elencato e denunciato tutte le varie forme di violenza nel mondo, disse, **”Non c’è nessun partito politico o movimento sul pianeta in grado di porre fine alla violenza.”**
Ha continuato così, creando qualcosa che avrebbe avuto espansione e influenza in 100 paesi, e di cui massima espressione pubblica, per molti, è il partito politico **”Partito Umanista”**. Tuttavia ha anche ispirato o direttamente organizzato il lancio de **”La Comunità per lo Sviluppo Umano”**, **”Convergenza delle Culture”**, il **”Centro Mondiale di Studi Umanisti”** e **”Mondo senza Guerre e senza Violenza “**.
E’ da quest’ultima organizzazione che l’anno scorso è nata la più grande dimostrazione pubblica dell’umanesimo attivo: la **”Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza”**. Questa grande mobilitazione, pensata da Rafael de la Rubia, umanista attivo da quasi 40 anni, totalmente ispirata dalla dottrina di cambiamento sociale e personale promossa da Silo.
Negli ultimi anni si è dedicato al lancio dei Parchi di Studio e Riflessione, arrivando agli attuali 30 in fase di sviluppo, con le loro
particolari sale di meditazione, esternamente a punta e internamente a forma di semi-sfera e prive di qualsiasi cosa che non sia se stessi e le altre persone. Si è inoltre dedicato al progetto spirituale de **”Il Messaggio di Silo”**, dando ai suoi seguaci un modo per esprimere la propria spiritualità senza dover ricorrere a espressioni religiose esistenti, molte delle quali denunciate da Silo per la loro violenza.
Il suo “Messaggio” si presenta come un piccolo libro che contiene un altro testo da lui scritto nel 1971 intitolato “Lo Sguardo Interno”, il viaggio dell’autore da uno stato di “non senso” della vita verso un’esistenza significativa, insieme a otto cerimonie per accompagnare momenti di passaggio della vita come il matrimonio e la morte, e una meditazione chiamata “Il Cammino” che assicura i lettori: **”Non immaginare di essere solo nel tuo villaggio, nella tua città, sulla Terra e negli infiniti mondi.”**
Ha scritto, nella cerimonia di riconoscimento, **”La nostra spiritualità non è la spiritualità della superstizione, non è la spiritualità dell’intolleranza, non è la spiritualità del dogma, non è la spiritualità della violenza religiosa; è la spiritualità che si è risvegliata dal suo profondo sonno per alimentare le migliori aspirazioni degli esseri umani.”**
I suoi seguaci stanno cercando di portare a termine il suo progetto, senza la possibilità di consultare direttamente colui che ha ispirato la loro vita, senza dubbio, e riflettendo su ciò che egli scrisse nel 1981 in Il Paesaggio Interno, parte 2 di “Umanizzare la Terra”.
**“Ti dirò qual è il senso della tua vita qui: umanizzare la terra. Che cosa significa umanizzare la terra? Significa superare il dolore e la sofferenza, imparare senza limiti, amare la realtà che costruisci. Non posso chiederti di andare oltre, però non deve sembrarti irriverente che io affermi: “Ama la realtà che costruisci e neanche la morte fermerà il tuo volo!”**
**Mario Rodriguez Cobos, Silo**, nato il 6 gennaio 1938, è morto il 16 settembre 2010 all’età di 72 anni, lasciando sua moglie, Ana Luisa, e i loro due figli, Alejandro e Federico. Autore di numerosi libri che includono, tra gli altri, “Umanizzare la” Terra”, “Discorsi”, “Lettere ai miei amici”, “Il Messaggio di Silo” e “Contributi al Pensiero”, fondatore del Movimento Umanista e dei Parchi di Studio e Riflessione. Nell’ottobre del 1993 è stato premiato con laurea honoris causa presso l’Accademia Nazionale delle Scienze della Russia.
**Nota**: i testi di Silo in italiano sono editi dalla Multimage (http://ww.multimage.org)
Tradotto dall’inglese da Tiziana Cardella