Sabato 16 febbraio le Plataformas de Afectados por la Hipoteca (Piattaforme delle vittime delle ipoteche, PAH) e gruppi del movimento 15M (gli “Indignati”, N.d.T.) hanno convocato manifestazioni in tutta la Spagna per il diritto alla casa, l’affitto sociale e il blocco degli sfratti e contro il genocidio finanziario. Riportiamo qui di seguito il manifesto che queste organizzazioni hanno pubblicato nei loro siti.
Continuiamo a manifestare per difendere ed esigere il diritto alla casa, un diritto fondamentale sistematicamente violato nel nostro paese. Come PAH denunciamo la situazione drammatica in cui sono condannate a vivere migliaia di famiglie che non possono pagare l’ipoteca o l’affitto e vengono sfrattate o minacciate di sfratto, vittime di una frode ipotecaria e della violazione del diritto alla casa da parte degli enti finanziari, avvallate dai governi di turno.
420.000 sfratti ipotecari negli ultimi sei anni e 220.000 sfratti sono semplicemente intollerabili.
Davanti agli abusi degli enti finanziari responsabili della crisi attuale e alla complicità del governo, che li protegge con una legge ingiusta, in base alla quale tutta la responsabilità ricade sulla parte più debole e allo stesso tempo destina miliardi di euro ad aiuti pubblici alla banche senza alcun tipo di contropartita, abbiamo difeso con la mobilitazione il diritto alla casa e proposto soluzioni per mettere fine a questa truffa. Non ha senso che le banche accumulino migliaia di appartamenti vuoti, mentre migliaia di famiglie finiscono per strada.
Con l’Iniziativa Legislativa Popolare (ILP) abbiamo esaurito tutti i meccanismi offerti dal sistema per cambiare una legge chiaramente ingiusta. Abbiamo parlato con amministrazioni comunali, servizi sociali e partiti politici, ci siamo mobilitati, abbiamo impedito sfratti e fatto tutto quello che potevamo per trasformare una situazione di enorme ingiustizia. Le richieste dell’ILP sono il minimo che si possa esigere: estinzione del debito con effetto retroattivo per chi perde la casa, affitto a equo canone delle case vuote rimaste in mano alle banche che si sono arricchite grazie alla crisi e blocco degli sfratti. L’ILP ha raccolto più di un milione di firme, che si aggiungono alla richiesta popolare di una soluzione giusta e urgente per questa problematica. Non chiediamo l’elemosina e non accettiamo sconti. Vogliamo leggi che garantiscano i diritti, l’uguaglianza e la dignità. L’ILP è anche un modo di esigere una democrazia che dev’essere in mano al popolo e non al potere finanziario. Siamo stufi di mediocrità, corruzione e avarizia, di risposte vuote e di demagogia. Vogliamo essere ascoltati e partecipare a una democrazia reale.
La situazione è grave e urgente. Siamo arrivati a un limite in cui c’è gente che si è suicidata, a una situazione che causa una sofferenza quotidiana a migliaia di persone. Non possiamo aspettare mesi l’approvazione dell’ILP e tanto meno possiamo permettere che non venga approvata. Non resteremo inerti nell’attesa che l’ILP arrivi in Parlamento. Non possiamo farlo.
Lanciamo quindi un appello a tutti i partiti politici perché votino a favore dell’ILP e la discutano con urgenza. Se non lo faranno, li denunceremo come responsabili del genocidio finanziario che stiamo subendo e loro dovranno affrontarne le conseguenze. Aumenteremo le azioni di denuncia e disubbidienza civile nei confronti di chi non appoggerà l’ILP e inviteremo tutti i cittadini a unirsi a noi.
E non ci fermeremo qui. La nostra è una lotta per il diritto alla casa. Non è possibile che ci sia gente senza casa e case senza gente, banche che accumulano migliaia di appartamenti vuoti mentre famiglie e singoli individui sono costretti a vivere per strada. Davanti a questa situazione, insieme alla campagna di denuncia, intensificheremo il recupero degli appartamenti sfitti in mano agli enti finanziari.
Per maggiori informazioni: http://www.afectadosporlahipoteca.com/16f-movilizacion-contra-el-genocidio-financiero-senalamos-a-los-responsables-y-exigimos-stop-desahucios-dacion-en-pago-retroactiva-y-alquiler-social-ya/?subscribe=success#blog_subscription-2
Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo