Pubblichiamo volentieri questo contributo di Stefano Avanzi, insegnante di yoga e socio fondatore del Centro di Nonviolenza Attiva.

In un’epoca caratterizzata da forme di violenza sempre più radicate e mediatiche, in cui la spirale di violenza sembra inevitabilmente destinata a crescere, potrebbe aiutarci rispondere a una semplice domanda: “ Preferisci avere ragione o essere felice?”

In occasione della Giornata Internazionale della Nonviolenza, quest’anno il Centro di Nonviolenza Attiva in collaborazione con l’associazione SoloYoga a.s.a. organizza un seminario dal titolo “Yoga e Comunicazione Nonviolenta”,  rivolto a futuri insegnanti di yoga e a tutti quelli che vorrebbero migliorare la qualità nelle loro relazioni.

Il seminario si svolgerà domenica 2 ottobre dalle 9.00 alle 17.00 presso il centro Tom&Gerry FitClub di San Giuliano Milanese.

Una comunicazione di qualità con se stessi e con gli altri è oggi una delle competenze più preziose, anche per un insegnante yoga. Le tecniche dinamiche di Comunicazione Nonviolenta (CNV) possono migliorare la salute e creare relazioni basate sull’empatia reciproca, in famiglia, con gli amici, sul lavoro e con i propri allievi.

La Comunicazione Nonviolenta è un metodo ideato da Marshall Rosemberg negli anni Sessanta per entrare in relazione con se stessi e con gli altri, educandoci ad avere una grande chiarezza su ciò che sentiamo e su ciò che sta all’origine di questo sentire. Secondo Rosemberg una volta che diventiamo consapevoli e connessi ai nostri bisogni e alle nostre emozioni, stabiliamo un legame con la nostra vita. La consapevolezza dei nostri bisogni profondi e di quelli degli altri ci porta naturalmente a trovare modi e strategie concreti per soddisfarli entrambi.

Il corso nasce dell’interesse di approfondire i temi della nonviolenza con futuri inseganti di yoga. Come insegnante di yoga nelle mie lezioni e nei seminari ho sempre pensato che il mio ruolo dovesse essere non quello di “insegnare” le pratiche (asana, respirazione, meditazione), quanto quello di accompagnare i partecipanti a migliorare la loro vita, sopra il tappetino e anche fuori.

Lo yoga, come la nonviolenza, è una metodologia di azione, un modo di pensare e di agire nel mondo secondo un approccio basato sulla propria esperienza diretta e basato su una visione strutturale e dinamica del mondo. In fondo la parola yoga significa “unione”, il superamento della dualità per raggiungere l’unità, così come nella comunicazione nonviolenta si cerca di raggiungere una migliore qualità della relazione attraverso una profonda connessione empatica con se stessi e con gli altri.

Gli uomini sono come dei pozzi: ognuno può avere forme diverse, essere costruito con materiali differenti, attingere più o meno acqua, ma andando in profondità, ricercando una maggiore connessione con se stessi, ci si accorge che quell’acqua fa parte di un’unica grande falda, si scopre di essere “tutti” quella stessa acqua.

Come socio fondatore del Centro di Nonviolenza Attiva ho partecipato a diversi progetti sui temi della nonviolenza: mi sono occupato di comunicazione, di formazione, di progetti artistici, di yoga e il filo conduttore è sempre stato quello di provare ad accompagnare le persone a una maggiore connessione empatica, con se stessi e con gli altri. Si tratta di uno stato naturale che tutti noi da bambini abbiamo fortemente sperimentato, ma che poi alcuni nel tempo hanno perso, condizionati da una società che ci “programma” a pensare nella maniera giusta e non ci “educa” invece a sentire cosa è vivo in noi e negli altri.

Per informazioni e prenotazioni contattare info@soloyoga.eu