Un anno dopo l’impegno preso dai leader europei in favore di una risposta di emergenza basata su uno schema di redistribuzione, Amnesty International ha denunciato che migliaia di richiedenti asilo restano bloccati in Grecia, in condizioni agghiaccianti.
In un nuovo documento, intitolato “Abbiamo perso la speranza”, Amnesty International ha presentato oggi prove, dati e casi esemplificativi su come la mancanza di volontà politica da parte dei governi europei stia condannando persone estremamente vulnerabili a convivere con difficoltà e insicurezza.
Attualmente, il 6 per cento dei richiedenti asilo per i quali i leader europei avevano assunto un impegno sono stati redistribuiti all’interno dell’Unione europea.
“Di questo passo, ci vorranno 16 anni per rispettare quell’impegno. È davvero vergognoso che l’Europa non riesca a mettere da parte la politica e a risolvere questa crisi umanitaria condividendo equamente le responsabilità di fronte a un numero relativamente piccolo di rifugiati” – ha dichiarato Monica Costa, campaigner sull’Immigrazione di Amnesty International.
“I governi europei devono rispettare gli impegni presi e dare la protezione, la speranza e la dignità che spettano ai richiedenti asilo. Per questo, devono aumentare il numero di posti a disposizione, velocizzare le procedure, garantire visti umanitari e istituire procedure rapide e accessibili per la riunificazione familiare” – ha concluso Costa.