Qui di seguito la mia intervista con Nicole Hummel dell’iniziativa teatrale berlinese Thikwa. Quello che fin dall’inizio mi ha affascinato del teatro Thikwa, è il suo lavoro teatrale secondo il principio dell’inclusione. Infatti, in questo teatro, artisti diversamente e normalmente abili lavorano insieme. ProMosaik si impegna a favore del concetto dell’inclusione di persone diversamente abili e in questo contesto collabora anche con Artemisia. L’inclusione permette di superare qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle persone che per motivi fisici e psichici sono “diverse”.
Produzione in occasione dell’anniversario “Homescape”, la cui prima si terrà il 31.08.16, foto: P. Brutschin
Che ruolo assume il teatro per la promozione della creatività, dell’apertura mentale e della tolleranza?
Il teatro assume un’importanza essenziale per la promozione di questi settori. Grazie all’incontro e alla messa in rete con artiste/i esterne/i del mondo del teatro si creano regolarmente delle nuove cooperazioni creative che permettono di ottenere delle sintesi artistiche molto avvincenti.
In che modo il teatro riesce a contribuire ad offrire ed elaborare approcci socio-politici?
Mediante il nostro approccio inclusivo di per sé lavoriamo continuamente in senso politico. Inoltre ci occupiamo regolarmente di tematiche politiche quali l’identità e l’attualità, la disabilità e l’autodeterminazione, la disabilità e la sessualità, la patria, la migrazione, ecc. Queste tematiche si ritrovano in numerose nostre produzioni.
Che importanza assume la promozione dell’inclusione di persone diversamente abili mediante il teatro?
Oltre all’importanza dell’inclusione in generale il teatro offre la possibilità di presentare determinati temi e di iniziare una discussione intorno ad essi. Attraverso il lavoro teatrale si mette la persona al centro dell’attenzione e attraverso il successo si partecipa alla vita culturale generale. In parte finora siamo anche riusciti a “proporre” le nostre attrici e i nostri attori ad altri teatri quali il DT. In questo modo essi hanno avuto modo di trovare una vera e propria occupazione, inserendosi nel mercato del lavoro.
Che cosa possiamo imparare dalle persone diversamente abili?
Da loro possiamo imparare esattamente le stesse cose come quelle che impariamo da tutte le altre persone.
Che importanza rivestono per Thikwa le interfacce tra il teatro e le altre arti? In caso affermativo, per quale motivo?
Queste interfacce sono fondamentali. Lavoriamo nel settore dell’intermediazione di nuovi contenuti di produzione attraverso il transfer. Questo significa che spesso anche il lavoro figurativo e plastico negli atelier del nostro teatro si occupa dei contenuti di una produzione. Inoltre teniamo training di ballo e di movimento. In questo modo trasmettiamo dei contenuti in diversi modo, non solo a livello cognitivo.
Come vede il ruolo socio-politico del teatro in Germania? Quali sono gli aspetti positivi e quali gli ostacoli che ancora vanno superati?
Nel teatro si ha la possibilità di entrare in un discorso con altre persone su un piano artistico, affrontando diversi temi politici. E questo lo facciamo anche noi quando parliamo di tematiche quali inclusione, identità, esclusione e partecipazione, sessualità, relazioni, ecc… La reticenza del pubblico nei confronti degli attori disabili continua ad esserci. In questo senso, c’è ancora molto lavoro da fare.