Rifugiati provenienti da tutta la Svezia, soprattutto siriani e irakeni, organizzano da giorni un sit-in pacifico davanti al Parlamento di Stoccolma (al momento deserto per la pausa estiva) per protestare contro la nuova legge sulla richiesta d’asilo, approvata in giugno. Ad appoggiarli semplici cittadini, indignati per l’atteggiamento delle autorità svedesi e volontari di varie organizzazioni, tra cui Refugees Welcome.
Secondo le nuove disposizioni, per chi ha presentato una richiesta d’asilo dopo il 24 novembre 2015 sarà più difficile ottenere un permesso di soggiorno permanente e il ricongiungimento con altri membri della famiglia. Viene invece concesso un permesso di soggiorno temporaneo di 13 mesi. Molti dei manifestanti sostengono che la legge è usata in modo ingiusto e retroattivo contro chi è arrivato in Svezia l’anno scorso.
Si calcola che nel corso del 2015 163.000 persone abbiano chiesto asilo nel paese, con punte di 10.000 arrivi alla settimana. Da quando il governo ha cambiato politica, le domande di asilo hanno subito un drastico calo.