La Spagna passa un periodo drammatico, eppure la gente non si perde d’animo: tutt’altro che assopita, scende in piazza e trova anche forme alternative e nonviolente di protesta. Soprattutto sul delicato tema degli sfratti, la solidarietà popolare è trasversale, abbracciando tutte le categorie. I fabbri dal canto loro hanno annunciato, dopo essersi riuniti in assemblea (dello stesso genere di quelle del 15M che si trovano sempre e ovunque in tutta la penisola iberica), che non accompagneranno più banche e ufficiali giudiziari a cambiare le serrature delle case da sgomberare. Avviene a Pamplona (o Iruñea, come la chiamano i baschi), capoluogo della comunità autonoma della Navarra. Ma si sta diffondendo in tutto lo Stato spagnolo, capitale compresa: qui un comunicato di una ferramenta online che lavora a Madrid e qui invece il servizio dal sito della radio CadenaSer. I fabbri, che hanno un ruolo importante nell’esecuzione degli sfratti, sia nel forzare le porte agli inquilini che si oppongono, sia nel cambiare le serrature una volta che la banca o lo Stato si riappropriano dell’immobile, hanno deciso di stare dalla parte dei cittadini in crisi. Stanno boicottando le commissioni da parte delle banche che li contattano per le ejecuciones hipotecarias.
È il modo concreto, per i professionisti del settore, di aderire alla campagna #StopDesahucios (in euskera Etxe kaleratzeei stop) di cui vi abbiamo parlato in questo nostro articolo. A dare il via al boicottaggio è stata all’unanimità la Asamblea de Profesionales de Cerrajería de Pamplona, che attraverso un portavoce stuzzica così gli istituti di credito che si riprendono gli appartamenti di chi non riesce più a pagare i mutui: «Adesso o chiamate qualcuno da fuori Navarra, o vi unite alla causa!» (da una dichiarazione in un articolo online di El País).
Secondo i dati della Plataforma de Afectados por la Hipoteca (PAH) di Navarra-Nafarroa (a questo link il sito ufficiale), il movimento che lotta contro gli sfratti ipotecari, oltre 700 sfratti sono stati portati a termine in città in tutto il 2012. Per impedire che ciò si ripeta nel nuovo anno, i cerrajeros hanno deciso di fornire il loro appoggio “chiave” alla lotta degli abitanti e di invitare tutti a sostenerla, proponendo inoltre una moratoria che blocchi l’eccessivo numero di sgomberi che provoca ogni giorno drammatiche conseguenze nella vita delle persone.