La decisione della Corte di Cassazione del Bahrein, che il 7 gennaio 2013 ha respinto l’appello di 13 attivisti confermando le loro condanne da cinque anni all’ergastolo, è un’ulteriore prova del fatto che il sistema giudiziario del paese non è affidabile.
“Questo verdetto ingiusto rafforzerà l’opinione dei tanti che ritengono che il sistema giudiziario del Bahrein è più interessato ad allinearsi alla linea del governo che a rispettare lo stato di diritto e i diritti umani” – ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. “Se vogliono preservare un minimo di credibilità, le autorità del Bahrein devono scarcerare queste 13 persone, che non hanno fatto nulla se non esercitare i loro diritti alla libertà d’espressione e di manifestazione”.