Secondo l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) dai dati del 2012 emerge che il processo di democratizzazione della Birmania sembra fermarsi di fronte alle minoranza Rohingya e Kachin. Secondo i dati dell’Alto Commissariato per i Profughi dell’ONU (ACNUR) nel 2012 il numero dei boat-people provenienti dalla Birmania è aumentato del 60% rispetto all’anno prima. Le persone in fuga via mare dal paese asiatico sono passate da 8.000 nel 2011 a circa 13.000 nel 2012. La maggior parte dei profughi erano persone appartenenti alla minoranza musulmana perseguitata dei Rohingya. Solo mercoledì scorso sono stati arrestati altri 80 Rohingya che, in fuga, per sbaglio hanno attraccato nel sud del paese.
Il numero drammaticamente in aumento dei boat-people dimostra quanta poca fiducia i Rohingya nutrano per il processo di democratizzazione in atto in Birmania. L’APM si appella alla comunità internazionale affinché eserciti maggiore pressione sul governo di Naypyidaw per il rispetto dei diritti basilari delle minoranze etniche e religiose del paese. I diritti umani e la democrazia non possono valere solo nelle grandi città ma devono essere applicati e rispettati per tutte le persone che abitano la Birmania.
La disperazione cresce anche tra le persone appartenenti alla minoranza Kachin. Nonostante il governo parli di pace diverse decine di migliaia di profughi di guerra aspettano da mesi invano l’arrivo degli aiuti umanitari e la fine degli scontri armati. L’esercito birmano non è disposto nemmeno ad autorizzare un corridoio umanitario per l’assistenza alla popolazione civile intrappolata nelle zone di guerra. Stando alle dichiarazioni del governo, viene quindi da pensare che l’esercito non voglia rispettare le indicazioni date dal governo. Da giugno 2011 si sono drammaticamente intensificati gli scontri tra l’esercito birmano e il movimento di liberazione Kachin “Kachin Independence Army” (KIA). Oltre 75.000 persone sono fuggite dalle violenze.
Dopo un’iniziale smentita la scorsa settimana il governo birmano ha infine ammesso di aver bombardato aree di insediamento Kachin nonostante ufficialmente si continui a parlare di pace nello stato federale di Kachin. Il governo ha giustificato gli attacchi ai villaggi Kachin con il diritto all’autodifesa. La scorsa domenica l’esercito ha poi nuovamente attaccato il quartier generale del KIA.