Dichiarazione di Vittorio Agnoletto, 1° gennaio 2013
Colpo di scena nella votazione on-line tra i sostenitori dell’ appello “Cambiare si può”. Tra i 70 promotori iniziali dell’appello la stragrande maggioranza si era espressa contro il proseguimento del percorso per la costruzione della lista “Rivoluzione civile”, solo in 7 ci eravamo pronunciati per la prosecuzione dell’esperienza, il voto nel web ha clamorosamente ribaltato la situazione.
Nonostante la votazione abbia coinciso con gli ultimi due giorni dell’anno, hanno votato ben 6.908 persone: il 64,7% per il sì, per proseguire il percorso elettorale, il 30,2% ha votato no e il 5,1% si è astenuto.
Si è trattato di una grande dimostrazione di saggezza; sulla diffusa insoddisfazione per la modalità della compilazione delle liste, ha infatti prevalso la consapevolezza dell’importanza della partita che abbiamo di fronte. Come dice l’appello di “Cambiare si può” a fronte di quello che sta accadendo nel nostro Paese “non è più possibile stare a guardare o limitarsi alla critica “.
Il risultato della votazione fornisce una grande occasione a “Rivoluzione civile” per radicarsi profondamente nei territori e nelle numerose vertenze sociali che hanno contribuito a costruire e a sostenere l’appello “Cambiare si può”; sono infatti 105 le assemblee organizzate dai sottoscrittori dell’appello in ogni provincia italiana alle quali hanno partecipato circa 15.000 persone: energie importanti da valorizzare.
Ora tocca ai sottoscrittori di “Cambiare si può” e al nuovo gruppo di contatto, (coordinato da Antonio Bruno- bruno@aleph.it ) impegnarsi:
- perché siano valorizzati, nel programma della lista, i 10 punti (cfr. allegato) da noi proposti ed accettati da Ingroia.
- perché nella composizione delle liste vengano valorizzati i territori e le indicazioni delle assemblee locali.