Deniz Gezmis, nato il 27 febbraio 1947 ad Ankara, è stato impiccato il 6 maggio 1972 nel centro penitenziario di Ankara. Gezmis è stato un rivoluzionario ed uno dei fondatori dell’Esercito di Liberazione del Popolo di Turchia (THKO).

Yusuf Aslan, nato nel 1947 a Yozgat, è stato impiccato il 6 maggio 1972 nel centro penitenziario di Ankara. Aslan è stato un rivoluzionario ed uno dei fondatori dell’Esercito di Liberazione del Popolo di Turchia (THKO).

Huseyin Inan, nato nel 1949 a Sivas, è stato impiccato il 6 maggio 1972 nel centro penitenziario di Ankara. Inan è stato un rivoluzionario ed uno dei fondatori dell’Esercito di Liberazione del Popolo di Turchia (THKO).

Tutti e tre iniziano ad interessarsi delle problematiche sociali dell’epoca già durante la loro vita scolastica. Nel 1965 Deniz Gezmis diventa il responsabile del distretto di Uskudar, ad Istanbul, per il Partito dei Lavoratori di Turchia (TIP). Yusuf Aslan partecipa alla politica attiva durante il suo percorso universitario presso l’università ODTU di Ankara nel 1966 facendo parte del movimento extraparlamentare Dev-Genç esattamente come Huseyin Inan.

Questi tre giovani in poco tempo sposano l’ideologia della lotta rivoluzionaria armata. Mentre dentro l’università erano dei leader nelle occupazioni dei campus, fuori organizzavano delle manifestazioni di massa contro la presenza delle flotte marine statunitensi presenti in Turchia e contro il governo dell’epoca. Per mettere in pratica la sua ideologia di lotta Yusuf nel 1969 parte per la Palestina, sia per partecipare alla lotta di liberazione del popolo palestinese, sia per ricevere un breve addestramento alla guerriglia. Stesso percorso per Huseyin: nel 1969 anche questo giovane si troverà in Palestina per lo stesso scopo. Nei mesi successivi dello stesso anno anche Deniz Gezmis partirà per la Palestina.

Oltre a condividere la lotta universitaria nello stesso periodo, questi tre giovani avevano in comune anche un’ideale, quello di costruire un fronte unitario per strutturare una rivoluzione marxista e leninista in Turchia. In poco tempo questi tre uomini sono diventati un simbolo per una parte della sinistra turca.

I loro ideali hanno preso corpo con la fondazione dell’Esercito di Liberazione del Popolo di Turchia (THKP). Un movimento combattente anti-imperialista che si ispirava alle rivoluzioni del Vietnam e di Cuba e alla lotta di liberazione della Palestina. Il THKP, oltre ad essere critico nei confronti delle politiche internazionali dell’URSS, aveva come linea politica la costruzione di una “Turchia veramente democratica e totalmente indipendente”.

Dopo un breve ma ricco percorso rivoluzionario internazionalista, i tre sono stati arrestati poco dopo il colpo di stato militare del 12 Marzo 1971. Deniz, Yusuf e Huseyin sono stati condannati alla pena di morte con l’accusa di aver attentato alla Costituzione della Repubblica di Turchia ed impiccati nelle prime ore del 6 Maggio del 1972. Il processo contro questi tre giovani è stato istruito e portato avanti da giudici militari presso i tribunali militari costituiti dopo il colpo di stato. Durante il processo, in diversi tempi ed in vari luoghi della Turchia, nonostante il coprifuoco, sono state organizzate delle manifestazioni di protesta. Pur avendo la sentenza finale condannato all’impiccagione altre 15 persone, la pena è stata eseguita solo per loro tre. Diversi parlamentari e vari intellettuali (come Yasar Kemal, Erdal Oz, Altan Oymen e Onat Kutlar) hanno provato ad impedire l’esecuzione della pena.

Le ultime parole di Deniz Gezmis pochi secondi prima di avere il cappio al suo collo sono state queste: “Viva la Turchia interamente indipendente! Viva l’ideologia magnifica del marxismo ed il leninismo. Viva la lotta di liberazione dei popoli turchi e curdi. Abbasso l’imperialismo. Viva gli operai ed i contadini!”.

Yusuf Aslan ha pronunciato queste frasi prima di essere ucciso: “Io muoio solo una volta per l’indipendenza del mio paese e per la felicità del mio popolo. Voi che ci impiccate, morite ogni giorno con il vostro disonore. Noi siamo al servizio del nostro popolo. Voi invece siete al servizio dell’America. Viva i rivoluzionari! Abbasso il fascismo”

Huseyin Inan ha invece parlato così: “Io, senza nessun beneficio personale, ho lottato per l’indipendenza e la felicità del mio popolo. Ho portato avanti questa bandiera fino ad ora con onore. D’ora in avanti consegno questa bandiera al popolo turco. Viva gli operai e i contadini e viva i rivoluzionari! Abbasso il fascismo!”

La poesia di un altro rivoluzionario, Nazim Hikmet, con il tempo si è identificata con questi tre giovani.

Tre Cipressi

Davanti alla mia porta, c’erano tre cipressi.
Tre cipressi.

I cipressi oscillavano nel vento.
Tre cipressi.

Le loro radici erano nella terra, le loro teste tra le stelle.
Tre cipressi.

Nel vento oscillavano i cipressi.
Tre cipressi.

Una notte, il nemico assaltò la casa.
Tre cipressi.

Io fui ucciso nel mio letto.
Tre cipressi.

I cipressi furono strappati dalle radici.
Tre cipressi.

Le loro radici non sono più nella terra, le loro teste non sono più tra le stelle.
Tre cipressi.

I cipressi non si muovono nel vento.
Tre cipressi.

Giacciono a pezzi in un focolare di marmo.
Tre cipressi.

Illuminano l’ascia insanguinata.
Tre cipressi.